L'Incontro con l'altro, nella condivisione delle diverse esperienze di fede, nasce dalla capacità di mettersi in ascolto, dello Spirito anzitutto, e dell'eco che lo Spirito suscita nella vita di preghiera del singolo e nella sua azione credente. Fondamentali sono quindi la predisposizione al silenzio e alla solitudine in Dio, insieme ad atteggiamenti quali la disponibilità, l’attenzione, l’accompagnamento, l'abnegazione, la pazienza. E' come mettersi ogni giorno, con desiderio e umiltà, alla scuola dello Spirito. Ma non da soli. Per questo, alcuni Centri di spiritualità italiani, coordinati con l’Ufficio Nazionale per l’Ecumenismo e il Dialogo Interreligioso e con l’Ufficio Nazionale per la Pastorale delle Vocazioni, si rendono disponibili a proporre percorsi spirituali, nella forma individuale o di gruppo, per chi nelle diocesi o nelle realtà di impegno ecclesiale svolge un servizio pastorale attento alle dinamiche ecumeniche e interreligiose.
Per chi si spende con impegno e dedizione nel dialogo, è importante dedicare un tempo prolungato all’ascolto della Parola, in un ambiente che non sia quello ordinario, per confermare e rinnovare il fondamento del proprio impegno, accogliendo la consolazione del Signore e ritrovando in lui il necessario ristoro (Mc 6,31).
Nel Volantino è possibile conoscere la proposta, il metodo che verrà praticato e i luoghi