UFFICIO NAZIONALE PER L'ECUMENISMO E IL DIALOGO INTERRELIGIOSO
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Veritas in caritate Informazioni dall’Ecumenismo in Italia 13/11 (2020)

3 Dicembre 2020

La partecipazione allo stesso altare eucaristico
«Possiamo rendere grazie a Dio per il fatto che le relazioni tra la Chiesa cattolica e il Patriarcato ecumenico sono
cresciute molto nell’ultimo secolo, anche se continuiamo ad anelare all’obiettivo della restaurazione della piena
comunione espressa attraverso la partecipazione allo stesso altare eucaristico»: queste parole sono tratte dal
messaggio che papa Francesco ha indirizzato al Patriarca ecumenico Bartolomeo in occasione della Festa di
Sant’Andrea proseguendo una tradizione che ha una storia di decenni, che possono sembrare pochi rispetto ai secoli
di ostilità e di silenzi, che hanno segnato i rapporti tra Roma e Costantinopoli, anche prima della data, 1054, che
viene indicata come il momento di divisione tra Occidente e Oriente; questi decenni di visite e di messaggi per le
feste di Sant’Andrea e dei Ss. Pietro e Paolo sono, in realtà, tanti perché sono il frutto di un cammino che, iniziato
ufficialmente, alla luce del sole, nel gennaio 1964, con l’incontro di Gerusalemme tra Paolo VI e il Patriarca
Atenagora, ha dato origine a tanti passi nella direzione di una piena e visibile comunione, cercando insieme di
risolvere le questioni che ancora dividono Roma e Costantinopoli. Da questo punto di vista, in un messaggio, che
rilancia la centralità della testimonianza ecumenica come elemento fondamentale nella missione dei cristiani nel
mondo, con una particolare attenzione al loro ruolo nella costruzione della pace, significativo è il riferimento alla
condivisione della mensa eucaristica; si tratta di un obiettivo che non è circoscritto, come papa Francesco ha
ricordato più volte, a Roma e Costantinopoli, dal momento che la condivisione della mensa eucaristica manifesta una
ritrovata comunione tra i cristiani, nel rispetto delle proprie identità. Per questo appare sempre più evidente che,
accanto a esperienze appassionate, mosse dal cuore, si debba sostenere una riflessione teologica in grado di cogliere,
alla luce della pluralità di tradizioni cristiane, il patrimonio comune che favorisce una sempre migliore comprensione
del rilievo della mensa eucaristica nelle Chiese cristiane, pur vissuta con modalità e contenuti diversi.
Il messaggio di papa Francesco al Patriarca, consegnato dalla delegazione della Chiesa cattolica, che anche
quest’anno, nonostante la pandemia, ha voluto prendere parte al Fanar alla festa di Sant’Andrea, si trova nella
Documentazione Ecumenica, dove sono stati riprodotti, oltre che un discorso di papa Francesco e uno del neo-cardinale
Grech, entrambi sulla dimensione del dialogo nella Chiesa, la presentazione alla traduzione italiana del Sussidio per
l’ormai imminente Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani e l’introduzione di mons. Ambrogio Spreafico,
vescovo di Frosinone-Veroli, presidente della Commissione episcopale per il dialogo, al Sussidio per la Giornata per
l’approfondimento della conoscenza dell’ebraismo, che quest’anno invita a riflettere sul Libro Qohelet, concludendo
così un percorso, iniziato quattro anni fa, sulle Meghillot. La presentazione al Sussidio porta la firma di mons.
Spreafico, del pastore Luca Maria Negro, presidente della Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia, e del
metropolita Gennadios Zervos, scomparso qualche settimana fa, dopo aver sottoscritto questo documento; del
metropolita che, nei lunghi anni del suo soggiorno in Italia, si è speso in tanti modi per costruire ponti tra cristiani,
fin dai tempi dei suoi studi a Napoli, si è pensato di riprodurre degli estratti di un suo intervento, nel 1968, in una
Sessione di formazione del SAE, dove egli delineava, come ha fatto tante altre volte nella sua vita, le ragioni profonde
della vocazione ecumenica della Chiesa di Costantinopoli, citando documenti e ricordando gesti.
Sempre nella Documentazione ecumenica vengono pubblicati i messaggi del cardinale Kurt Koch, presidente del
Pontificio Consiglio per l’unità dei cristiani, e il reverendo Ioan Sauca, segretario ad interim del Consiglio Ecumenico
delle Chiese, alla Chiesa Ortodossa per esprimere vicinanza e affetto per la scomparsa del Patriarca Irenej, avvenuta il
20 novembre: la redazione di «Veritas in caritate» si unisce al dolore della Chiesa Ortodossa Serba, rivolgendo una
preghiera al Signore nel ricordo dell’azione quotidiana per il cammino ecumenico da parte del defunto Patriarca.
Anche in questo numero si è deciso di riprodurre i numeri della Fratelli tutti più esplicitamente dedicati al
cammino ecumenico e al dialogo interreligioso e la preghiera ecumenica conclusiva per alimentare la recezione
dell’ultima enciclica di papa Francesco che ha suscitato, fin dai primi giorni della sua uscita, un interesse che va ben
oltre i confini visibili della Chiesa Cattolica, come si può leggere in un articolo, Un invito all’unità. I primi commenti
ecumenici al documento, pubblicato da «L’Osservatore Romano» il 17 novembre, qui riprodotto in Per una rassegna stampa
dell’ecumenismo. Al desiderio di promuovere la onoscenza dell’ultima enciclica di papa Francesco va ascritta
un’interessante iniziativa vaticana; infatti è stata aperta una pagina web (www.fratellitutti.va), all’interno del portale
del Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale, dove si possono trovare informazioni e commenti per
valutare la recezione della Fratelli tutti.
Da questo numero di «Veritas in caritate», compare una nuova rubrica, Dalla rete, nella quale verranno indicate le
novità introdotte nel portale del Centro Studi per l’Ecumenismo in Italia (www.centroecumenismo.it), che è stato
sottoposto a una radicale revisione nella prospettiva di condividere informazioni, strumenti e ricerche per una
sempre migliore conoscenza dello stato del dialogo ecumenico in Italia e della memoria storica dell’ecumenismo. Per
questo si può leggere, in questo numero, una descrizione della collana Monumenta Oecumenica Italica, dove sono
raccolti, al momento, oltre 1500 testi editi per il dialogo ecumenico, e dell’Archivio cartaceo e digitale.
«Grazie perché voi e la vostra gente hanno pregato per me»: sono queste le parole che il cardinale Gualtiero
Bassetti ha rivolto al Consiglio Permanente della Conferenza Episcopale Italiana, dal Policlinico Gemelli dove si
trova per un periodo di convalescenza; nel condividere, con gioia, la notizia della guarigione del cardinale il Comitato
di redazione vuole invitare tutti a continuare a pregare per coloro che sono colpiti dalla pandemia e per coloro che
portano il dolore degli uomini e delle donne, che, non solo in Italia, sono stati portati via dalla pandemia.
Riccardo Burigana

Veritas in caritate