Si celebra il 27 ottobre, data in cui si ricorda l’incontro del 1986 tra Giovanni Paolo II e i leader delle diverse religioni ad Assisi, la Giornata dell’Amicizia islamo-cristiana. Si tratta di un appuntamento importante che quest’anno si carica di ulteriore significato, alla luce del Documento “Fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune”, firmato il 4 febbraio scorso ad Abu Dhabi da Papa Francesco e dal Grande Imam della Moschea Al-Azhar, Shaykh Ahmed al-Tayyeb.
In occasione della Giornata, venerdì 25 ottobre, il Segretario Generale della CEI, mons. Stefano Russo, e i responsabili delle Comunità Islamiche italiane si ritrovano insieme ai detenuti e alle detenute per un momento di confronto, a partire da uno spettacolo teatrale che intreccia i temi delle migrazioni, del dialogo e della fede. Un “passo concreto in un luogo evocativo” lo definisce don Giuliano Savina, direttore dell’Ufficio Nazionale per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso, che, alla vigilia dell’evento, ha voluto rivolgersi ai referenti diocesani e a quanti sono impegnati per costruire relazioni positive tra differenti tradizioni religiose. Lo ha fatto con una lettera in cui ripercorre il cammino compiuto, a livello nazionale e territoriale, attraverso attività specifiche, come ad esempio quella che a settembre, a Marzabotto (BO), ha visto protagonisti giovani cristiani e musulmani (https://bit.ly/35YIrI0) o l’evento del 29 giugno a cui hanno partecipato mons. Stefano Russo, Abdellah Redouane, Segretario Generale del Centro Islamico d’Italia in Roma, con numerosi altri rappresentanti delle realtà islamiche presenti in Italia.