UFFICIO NAZIONALE PER L'ECUMENISMO E IL DIALOGO INTERRELIGIOSO
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Veritas in caritate Informazioni dall’Ecumenismo in Italia 11/9 (2018)

Il dovere di discernere e di riconoscere «Anzitutto, abbiamo il dovere di discernere e riconoscere la presenza dello Spirito Santo in queste comunità, cercando di costruire con loro dei legami di autentica fraternità. Ciò sarà possibile moltiplicando le occasioni di incontro e superando la reciproca diffidenza, motivata molte volte dall’ignoranza o dalla mancanza di comprensione» […]
15 Febbraio 2019

Il dovere di discernere e di riconoscere
«Anzitutto, abbiamo il dovere di discernere e riconoscere la presenza dello Spirito Santo in queste comunità, cercando di costruire con loro dei legami di autentica fraternità. Ciò sarà possibile moltiplicando le occasioni di incontro e superando la reciproca diffidenza, motivata molte volte dall’ignoranza o dalla mancanza di comprensione» questo è uno dei passaggi più significativi del discorso di papa Francesco ai partecipanti della Sessione plenaria del Pontificio Consiglio per l’unità dei cristiani che ha affrontato il tema Pentecostali, carismatici ed evangelicali: impatto sul concetto di unità. Nel suo discorso papa Francesco ha evocato i recenti passi del cammino ecumenico per poi sottolineare, raccontando anche la sua espereienza personale, l’importanza di trovare forme sempre nuove di dialogo con il mondo pentecostale per rafforzare la missione dell’annuncio della Buona Novella che è il compito primario dei cristiani. Questo discorso è stato solo l’ultimo intervento nel mese di settembre che è stato caratterizzato, tra l’altro, dal viaggio ecumenico nei Paesi Baltici, dove papa Francesco, soprattutto in due occasioni, è tornato a ricordare quanto i cristiani devono vivere insieme le sfide del XXI secolo per donare la speranza e la gioia, anche alla luce dell’esperienza dei martiri del secolo che si è appena concluso. Gli interventi di papa Francesco si possono leggere nella Documentazione Ecumenica, dove è stata anche pubblicata anche l’omelia di mons. Ambrogio Spreafico in occasione della Giornata Nazionale per la salvaguardia del creato; alle iniziative diocesane per vivere questa Giornata, in un tempo che si apre il 1° settembre e va ben oltre il 4 ottobre, si è dato ampio spazio nella Agenda Ecumenica, dove si può cogliere la dimensione ecumenica, e talvolta interreligiosa, che ha assunto questa Giornata in Italia. Sempre nell’Agenda si possono leggere i programmi del convegno dell’AIDEcu (Firenze, 29-30 ottobre) e del convegno ecumenico nazionale (Milano, 19-21 novembre), dedicato alla custodia del creato.
Il Consiglio Permanente della Conferenza Episcopale Italiana ha nominato don Giuliano Savina, presbitero dell’arcidiocesi di Milano, nuovo direttore dell’Ufficio Nazionale per l’Ecumenismo e il Dialogo interreligioso; don Savina, del quale, qui di seguito, viene pubblicata la lettera che ha voluto rivolgere ai contatti dell’Ufficio Nazionale, succede a don Cristiano Bettega, che, dal primo giorno del suo servizio, cinque anni fa, con attenzione, competenza, passione e sensibilità ha contributo alla creazione di nuova stagione nei rapporti ecumenici e interreligiosi con una pluralità di iniziative e di riflessioni, tra le quali piace ricordare l’istituzione del gruppo del dialogo islamo-cattolico e la pubblicazione della newsletter mensile «Ecumenismo Quotidiano»; dalla redazione di «Veritas in caritate» a lui va un grazie del tutto particolare, con la gioia di sapere che il suo cuore e la sua mente accompagneranno il cammino ecumenico e il dialogo interreligioso da Trento.
Il 19 settembre è tornato alla casa del Padre don Giuseppe Soriani che è stato uno dei protagonisti del dialogo ecumenico post-conciliare, in particolare del dialogo ebraico-cristiano, al quale ha dato il suo prezioso e personale contributo, che ha segnato tanti uomini e donne che hanno avuto il dono di ascoltarlo.
Il 25 agosto un incendio ha distrutto il palazzo episcopale greco-cattolico di Oradea, aprendo una ferita profonda tra i greco-cattolici romeni che hanno sofferto emarginazione e persecuzione nel corso del XX secolo, donando alla Chiesa Una tanti testimoni di Cristo, che hanno pagato con la morte la profonda fedeltà alla Chiesa di Roma; in queste settimane in tanti hanno manifestato a mons. Virgil Bercea, vescovo di Oradea, vicinanza, amicizia e sostegno: proprio per il ruolo di questa Chiesa locale nel passato e nel presente viene qui indicata la pagina web (http://www.egco.ro/news_4507_ro.php) dove si possono trovare le informazioni su come contribuire alla ricostruzione del palazzo episcopale di Oradea.
Riccardo Burigana

ALLEGATI