UFFICIO NAZIONALE PER L'ECUMENISMO E IL DIALOGO INTERRELIGIOSO
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Veritas in caritate Informazioni dall’Ecumenismo in Italia 11/10 (2018)

Un creato da custodire Un creato da custodire, da credenti responsabili, in risposta alla Parola di Dio: questo è il titolo del convegno ecumenico nazionale che si apre oggi, lunedì 19 novembre, a Milano: anche quest’anno il programma del convegno è stato definito da un gruppo «ecumenico», coordinato dall’Ufficio Nazionale per l’ecumenismo e per il […]
15 Febbraio 2019

Un creato da custodire
Un creato da custodire, da credenti responsabili, in risposta alla Parola di Dio: questo è il titolo del convegno ecumenico nazionale che si apre oggi, lunedì 19 novembre, a Milano: anche quest’anno il programma del convegno è stato definito da un gruppo «ecumenico», coordinato dall’Ufficio Nazionale per l’ecumenismo e per il dialogo interreligioso (UNEDI) della Conferenza Episcopale in collaborazione e confronto con Arcidiocesi Ortodossa di Italia e Malta del Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli, Chiesa Apostolica Armena, Diocesi Copto Ortodossa di San Giorgio – Roma, Chiesa d’Inghilterra, Diocesi Ortodossa Romena d’Italia e Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia; è così proseguito un lavorare insieme, dopo la felice esperienza del convegno del 2017, a Assisi, quando cristiani di tradizioni diverse pensarono insieme come confrontarsi ecumenicamente sulla categoria «riforma» anche alla luce della celebrazione comune del 500° anniversario dell’inizio della Riforma. Il tema del convegno nazionale del 2018 è strettamente legato a un cammino che ha coinvolto tanti cristiani, soprattutto negli ultimi anni, nel ripensare il rapporto tra creazione e Chiese e le conseguenze di questo ripensare nella società contemporanea; questo ripensare insieme ha prodotto non solo critiche e denunce alle violenze nei confronti del dono della creazione, in molti modi e in tanti luoghi, ma anche delle iniziative per un’economia rispettosa del creato in grado di rimuovere emarginazioni e povertà. Questa testimonianza ecumenica è stata alimentata grazie all’opera «verde» del Patriarca ecumenico Bartolomeo I, ai progetti promossi e sostenuti dal Consiglio Ecumenico delle Chiese di Ginevra, e alla pubblicazione dell’enciclica Laudato sì di Papa Francesco, solo per evocare tre elementi, tra i tanti. Si tratta di un tema sul quale costante è l’attenzione di papa Francesco, come si può vedere nella Documentazione Ecumenica, dove viene ripubblicato il messaggio alla Conferenza internazionale La gestione di un bene comune: l’accesso all’acqua potabile per tutti; questo messaggio è stato uno dei numerosi interventi di papa Francesco per l’unità della Chiesa in queste settimane: il messaggio per l’apertura dell’annuale incontro interreligioso di preghiera per la pace nello spirito di Assisi, promosso dalla Comunità di Sant’Egidio che quest’anno è stato dedicato a Ponti di pace (Bologna, 14-16 ottobre 2018); seguono il discorso alla delegazione della Società Biblica Americana (31 ottobre 2018), il discorso alla delegazione di Rabbini del World Congress of Mountain Jews del Caucaso (5 novembre 2018), la lettera a Enzo Bianchi, fondatore del Monastero di Bose nel 50° anniversario della nascita della Comunità Monastica di Bose e, soprattutto il discorso a Sua Santità Mar Gewargis III, Catholicos-Patriarca della Chiesa Assira dell’Oriente, nel giorno, il 9 novembre, nel quale papa Francesco e Mar Gewargis III hanno sottoscritto una comune dichiarazione per fare il punto sul dialogo ecumenico in corso e per rilanciare il comune sostegno ai cristiani che vivono persecuzione e emarginazione, soprattutto in Medio Oriente. Sempre nella Documentazione Ecumenica si possono leggere degli interventi del Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso come la dichiarazione finale del primo incontro cattolico-buddista tra suore (Taiwan, 14-18 ottobre 2018), il messaggio per l’annuale festa di Diwali (7 novembre 2018; la dichiarazione finale sul secondo colloquio Cristiano-Taoista (Singapore, 5-7 novembre 2018) e il messaggio per il 230° anniversario del Royal Temple of Chetupon (9 novembre 2018).
Per quanto riguarda l’Agenda Ecumenica, oltre al programma del convegno nazionale ecumenico di Milano, si possono leggere delle iniziative ecumeniche che hanno preso avvio nelle scorse settimane come il ciclo di incontri biblici, Preghiamo con la Parola, ospitato nel monastero delle suore clarisse a Urbino, dedicato alla II Lettera ai Corinzi, giunto alla VI edizione, promosso da Arcidiocesi di Urbino, dal Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli, dalla Chiesa Ortodossa Rumena di Pesaro, dalla Chiesa Valdese di Romagna-Marche e dai Cristiani Evangelici. Monastero delle Clarisse. Sempre nell’Agenda si possono leggere notizie sugli incontri con i quali si vuole fare memoria, nel 50° anniversario della sua morte, del cardinale Augustin Bea, uno dei protagonisti del dialogo ecumenico nella Chiesa Cattolica, al tempo della celebrazione del Vaticano II.
Nelle Memorie Storiche si può leggere una Preghiera ecumenica per la pace del cardinale Silvano Piovanelli, arcivescovo di Firenze dal 1983 al 2001; questa preghiera è tratta dal secondo volume della raccolta di scritti, editi, del cardinale Piovanelli, scomparso il 9 luglio 2016, che fece del dialogo uno degli assi centrali del suo magistero episcopale.
Sabato scorso Lea Sestieri ha lasciato questo mondo: nata a Roma, nel 1915, brillante studentessa della Facoltà di Lettere e Filosofia della Sapienza, tanto brillante che il professor Umberto Cassuto la invitò a frequentare i corsi al Collegio Rabbinico Italiano, del quale Lea Sestieri divenne la prima uditrice; raggiunto, nel 1941, l’Uruguay, dopo aver vissuto per tre anni la discriminazione e l’emarginazione delle leggi fasciste contro gli ebrei, proprio a Montevideo, anche grazie all’intervento di studiosi italiani, iniziò così una brillante carriera universitaria di insegnamento di Bibbia e cultura ebraica che la condusse a tenere questi corsi in diverse istituzioni tanto che la sua fama e i suoi scritti precedettero il suo ritorno in Italia, nel 1979, dove si impegnò nella creazione di occasioni di dialogo tra ebrei e cristiani, contribuendo in modo significativo alla nascita dell’Amicizia ebraico-cristiana a Roma e ai colloqui ebraico-cristiani di Camaldoli.
Il suo prezioso insegnamento per una sempre migliore conoscenza del monto ebraico costituisce, tuttora, una fonte preziosa per un cammino ecumenico che sia radicato sulla storia del popolo ebraico così come si è venuto affermando a partire dal concilio Vaticano II, quando, nonostante l’ampio e articolato dibattito sulla necessità di radicare il cammino ecumenico sulla tradizione ebraica, questo non venne recepito, in modo esplicito, nei documenti conciliari, neppure in Nostra aetate, la dichiarazione conciliare sulle religioni non-cristiane, ma continuò a circolare nella Chiesa, tanto da essere alla base della decisione della Conferenza Episcopale Italiana di istituire una Giornata nazionale per l’approfondimento della conoscenza del popolo ebraico, da tenersi ogni anno, il 17 gennaio, alla vigilia della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani proprio per rendere esplicito il legame tra il dialogo tra ebrei e cristiani e il cammino ecumenico.
Riccardo Burigana
Venezia, 19 novembre 2018

ALLEGATI