UFFICIO NAZIONALE PER L'ECUMENISMO E IL DIALOGO INTERRELIGIOSO
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Veritas in caritate : Informazioni dall’Ecumenismo in Italia – 11/7 (2018)

Ieri, a Bari, con i Patriarchi delle Chiese del Medio Oriente e i loro Rappresentanti abbiamo vissuto una speciale giornata di preghiera e riflessione per la pace in quella regione. Rendo grazie a Dio per questo incontro, che è stato un segno eloquente di unità dei cristiani, e ha visto la partecipazione entusiasta del popolo di Dio.
5 Settembre 2018

Gioiosa presenza
«Ieri, a Bari, con i Patriarchi delle Chiese del Medio Oriente e i loro Rappresentanti abbiamo vissuto una speciale giornata di preghiera e riflessione per la pace in quella regione. Rendo grazie a Dio per questo incontro, che è stato un segno eloquente di unità dei cristiani, e ha visto la partecipazione entusiasta del popolo di Dio. Ringrazio ancora i Fratelli Capi di Chiese e quanti li hanno rappresentati; sono rimasto veramente edificato dal loro atteggiamento e dalle loro testimonianze. Ringrazio l’Arcivescovo di Bari, fratello umile e servitore, i collaboratori e tutti i fedeli che ci hanno accompagnato e sostenuto con la preghiera e la gioiosa presenza»: con queste parole, pronunciate alla preghiera dell’Angelus, domenica 8 luglio, papa Francesco è voluto tornare sull’incontro per la pace dei capi delle Chiese del Mediterraneo, che si era svolto il giorno prima a Bari; il papa è tornato su questa giornata per esprimere quanto importante era stato il ritrovarsi insieme per pregare il Signore per ogni passo che possa condurre alla pace, per condividere preoccupazioni e speranze per l’oggi del Medio Oriente, per riaffermare la necessità di trovare sempre nuove strade con le quali consentire ai cristiani di restare là dove il cristianesimo è nato, come è stato messo in evidenza dai partecipanti all’incontro di Bari. Dei molti commenti che sono stati pubblicati a questo commento si può leggere, in questo numero di «Veritas in caritate», quello comparso su «Finestra Ecumenica», la newsletter della comunità di Bose, da sempre impegnata, in prima persona, con una molteplicità di iniziative nella costruzione di ponti di dialogo e di comunione.
A Bari centrale è stato, anche nei momenti pubblici, il tema della costruzione della pace attraverso il ricorso, tra l’altro, a un cultura dell’accoglienza che consenta di superare pregiudizi e paure che sembrano crescere nei tempi presenti, nonostante le prese di posizione delle Chiese e degli organismi ecumenici che, con le loro parole e il loro gesti, vogliono ricordare a tutti come il cristiano non possa vivere la dimensione dell’accoglienza sempre e dovunque. Anche per la valenza ecumenica che questa posizione ha assunto, si è pensato di pubblicare nella sezione Documentazione Ecumenica, dove compare anche un messaggio di papa Francesco, A Critical Time for Bridge-Building: Catholic Theological Ethics Today, rivolto ai partecipanti alla terza conferenza internazionale di Catholic Theological Ethics in the World Church in corso a Sarajevo, una nota della Presidenza della Conferenza Episcopale (Migranti dalla paura all’accoglienza, Roma 19 luglio 2018) e gli interventi di tre vescovi, da Nord a Sud, sul tema dell’accoglienza per offrire degli elementi per riflettere cosa fare insieme per vivere l’evangelo.
Per quanto riguarda l’Agenda Ecumenica va segnalato il convegno annuale nazionale Il tuo cuore custodisca i miei precetti» (Pr 3,1) Un creato da custodire, da credenti responsabili, in risposta alla Parola di Dio (Milano, 19-21 novembre), promosso, come l’anno scorso a Assisi, da un gruppo ecumenico, coordinato da don Cristiano Bettega, mentre si può leggere il programma definitivo del convegno Fonti per il dialogo. Le Chiese in dialogo a 25 dal Direttorio per l’ecumenismo (Firenze, 29-20 ottobre), promosso dall’Associazione Italiana Docenti di Ecumenismo, in collaborazione con una serie di Istituzioni Accademiche.
Il 6 agosto 2006 tornava alla Casa del Padre mons. Pietro Giachetti che, fin dalla sua nomina a vescovo di Pinerolo, il 1 maggio 1976, si è impegnato nella promozione della dimensione ecumenica della fede cristiana su tre piani: rafforzando il dialogo tra la diocesi di Pinerolo e la Chiesa Valdese, che dopo i primi incerti passi durante la celebrazione del Vaticano II, era entrato in una stagione di grande vivacità; cercando nuove strade per vivere questa dimensione all’interno della diocesi di Pinerolo, anche con dei gesti con i quali mostrare come i cristiani, pur di tradizioni diverse, potevano vivere la comunione nella difesa dei più deboli: condividendo, a livello nazionale, con la sua presenza, nei luoghi di dialogo ecumenico, dalla Commissione episcopale per l’ecumenismo alle Sessioni di formazione del SAE, quanto veniva fatto a Pinerolo proprio per promuovere un dialogo ecumenico che fosse elemento essenziale nel rinnovamento della Chiesa nella linea della recezione del Vaticano II. Anche dopo l’emeritazione, finché le forze glielo hanno consentito, ha proseguito il suo impegno per la causa ecumenica, soprattutto con la visita a comunità religiose di clausura, spesso accompagnato da un pastore evangelico, per chiedere preghiere per l’unità così da rendere più efficace la missione dell’annuncio dell’evangelo. Le sue parole appaiono non solo di grande attualità per il cammino ecumenico, ma in profonda sintonia con il pontificato di papa Francesco. Nella sezione Memorie Storiche si può leggere una delle sue lettere pastorali, Pace e riconciliazione al servizio della vita (Pinerolo, 25 dicembre 1982), nella quale si possono trovare parole su come costruire la pace, su come vivere la riconciliazione, su come aiutare a comprendere il valore della vita in una prospettiva ecumenica, così come la pensava mons. Giachetti, facendosi interprete, anche in questo, del Vaticano II, cioè nella presentazione della propria identità per una sempre migliore comprensione dell’unità nella diversità.
Infine è una gioia particolare pensare che questo numero è stato chiuso nel giorno nel quale a Assisi si apre la LV Sessione di formazione del SAE, che è stato pensato, voluto e accompagnato da Maria Vingiani: a lei, uno dono prezioso per la Chiesa in Italia, è dedicato questo numero di «Veritas in caritate».
Riccardo Burigana

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