Un’esigenza essenziale
«Ci sono pure degli spazi nei quali la Chiesa Cattolica, specialmente dopo il Concilio Vaticano II, è particolarmente impegnata. Fra questi l’unità dei cristiani che “è un’esigenza essenziale della nostra fede, un’esigenza che sgorga dall’intimo del nostro essere credenti in Gesù Cristo”. Si tratta sì di un “cammino” ma, come più volte è stato ripetuto anche dai miei Predecessori, è un cammino irreversibile e non in retromarcia. “L’unità si fa camminando, per ricordare che quando camminiamo insieme, cioè ci incontriamo come fratelli, preghiamo insieme, collaboriamo insieme nell’annuncio del Vangelo e nel servizio agli ultimi siamo già uniti. Tutte le divergenze teologiche ed ecclesiologiche che ancora dividono i cristiani saranno superate soltanto lungo questa via, senza che noi oggi sappiamo come e quando, ma ciò avverrà secondo quello che lo Spirito Santo vorrà suggerire per il bene della Chiesa»: questo è uno dei passaggi più significativi del discorso che papa Francesco ha tenuto, il 21 dicembre, alla Curia Romana in occasione dei consueti auguri natalizi; quest’anno il tema del dialogo, non solo del dialogo ecumenico, ma del dialogo a 360° a gradi, è stato uno degli elementi centrali di questo discorso con il quale papa Francesco ha voluto ricordare a tutti, non solo a coloro che lavorano nella Curia Romana, quale è il compito della Curia nella Chiesa e nella società contemporanea. Non era certo la prima volta che papa Francesco sottolineava l’importanza di vivere, di praticare, di coltivare il dialogo, ma questo richiamo ha assunto sicuramente un rilievo del tutto particolare non solo per l’occasione di questo discorso, ma perché papa Francesco, nelle ultime settimane, è tornato, con forza, a parlare del dialogo; proprio sul dialogo in questo numero di «Veritas in caritate», nella Documentazione ecumenica, si può leggere i discorsi di papa Francesco per la presentazione delle Lettere Credenziali degli Ambasciatori di Yemen, Nuova Zelanda, Swaziland, Azerbaijan, Ciad, Liechtenstein e India presso la Santa Sede e per l’udienza al Comitato Permanente per il dialogo con personalità religiose della Palestina, mentre le parole di Francesco, del 7 dicembre, alla Presidenza della Federazione Luterana Mondiale e alla Delegazione del Consiglio Nazionale delle Chiese di Taiwan sono più direttamente rivolte a cosa i cristiani devono fare per testimoniare la loro vocazione all’unità della Chiesa.
Per quanto riguarda il cammino ecumenico in Italia i giorni che sono seguiti al convegno ecumenico di Assisi Nel nome di colui che ci riconcilia tutti in un solo corpo» (cfr. Ef. 2,16) (20-22 Novembre), del quale si può leggere un’ampia cronaca nella Per una rassegna stampa dell’Ecumenismo, sono stati particolarmente ricchi di iniziative; infatti, direttamente legata al convegno di Assisi, è stata la pubblicazione di un messaggio, Ecclesia semper reformanda est, che è stato sottoscritto dalla Chiesa Apostolica Armena, dalla Chiesa Cattolica Romana, dalla Chiesa d’Inghilterra, dalla Chiesa Ortodossa (Arcidiocesi Ortodossa d'Italia e Malta - Patriarcato Ecumenico e Diocesi Ortodossa Romena in Italia) e dalla Federazione delle Chie-se Evangeliche in Italia (Battisti, Esercito della Salvezza, Luterani, Metodisti e Valdesi) mentre la Chiesa Copta Ortodossa e la Chiesa Cristiana Avventista del 7° Giorno vi hanno aderito in qualità di osservatori. Con questo documento, nel quale sono confluite riflessioni e proposte formulate nel corso del convegno di Assisi, si è voluto riaffermare la scelta irreversibile del cammino verso la piena e visibile unità dei cristiana, che va costruita con una testimonianza quotidiana di quanto i cristiani, in questi anni, hanno fatto e pensato insieme per rendere sempre più efficace l’annuncio della Parola di Dio nel mondo. Il 5 dicembre, a Roma, nella sede della Conferenza episcopale italiana, è stata annunciata la nascita di un organismo che ha assunto il nome provvisorio di Consulta ecumenica delle Chiese cristiane in Italia, con il quale ci si propone di continuare a definire insieme il programma di incontri nazionali e di trovare sempre nuove occasioni per testimoniare insieme i valori cristiani. Tra le tante iniziative di queste settimane va ricordato che 14 dicembre è stata inaugurata, a Loppiano, presso l’Istituto Universitario Sophia, la Cattedra Ecumenica Internazionale Patriarca Athenagoras-Chiara Lubich che in questo anno accademico affronterà il tema Ecclesiologia della Chiesa Ortodossa e il cammino del dialogo ecumenico con la Chiesa cattolica, e che il 18 dicembre, a Bari, il metropolita Hilarion ha ricevuto il dottorato honoris causa.
In questo numero, nella Documentazione ecumenica, si può leggere la presentazione alla traduzione italiana del Sussidio per la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, edita dalla Società Biblica in Italia; questa presentazione porta la firma di mons. Ambrogio Spreafico, presidente della Commissione episcopale per il dialogo, dal metropolita Gennadios Zervos, arcivescovo della Sacra Arcidiocesi di Italia e Malta, e dal pastore Luca Maria Negro, presidente della Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia: con questa firma congiunta prosegue una tradizione che, da decenni, vede i cristiani, la quasi totalità dei cristiani, celebrare, anche in Italia, la Settimana di preghiera come parte di un cammino di conversione del cuore per scoprire cosa già unisce i cristiani. Sempre nella Documentazione ecumenica si trova anche la presentazione di don Cristiano Bettega, direttore dell’Ufficio Nazionale per l’ecumenismo e per il dialogo interreligioso della CEI, del sussidio per la XXIX Giornata per l’approfondimento e lo sviluppo del dialogo tra cattolici ed ebrei, che quest’anno suggerisce di riflettere, insieme, cristiani e ebrei, a partire dal libro delle Lamentazioni.
Il 18 dicembre mons. Alberto Ablondi avrebbe compiuto 93 anni: in ricordo di questo anniversario si è voluto pubblicare nelle Memorie storiche una breve riflessione di mons. Ablondi per il Natale.
Proprio nell’approssimarsi del Natale «Veritas in caritate», che pubblicherà il prossimo numero alla vigilia della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, rivolge a tutti i lettori un augurio per un sereno Natale, in fraternità ecumenica, riprendendo le parole di papa Francesco: «Il Natale è la festa della fede nel Figlio di Dio che si è fatto uomo per ridonare all’uomo la sua dignità filiale, perduta a causa del peccato e della disobbedienza. Il Natale è la festa della fede nei cuori che si trasformano in mangiatoia per ricevere Lui, nelle anime che permettono a Dio di far germogliare dal tronco della loro povertà il virgulto di speranza, di carità e di fede.»
Riccardo Burigana
Venezia, 22 dicembre 2017