UFFICIO NAZIONALE PER L'ECUMENISMO E IL DIALOGO INTERRELIGIOSO
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Veritas in caritate 10/9 (2017)

Una memoria riconciliata per il presente. Nei giorni 7-8 ottobre, a Cadine, al Centro Mariapoli, cattolici e luterani si sono incontrati per interrogarsi su Cosa ci ha lasciato Martin Lutero?
1 Dicembre 2017

Una memoria riconciliata per il presente.
Nei giorni 7-8 ottobre, a Cadine, al Centro Mariapoli, cattolici e luterani si sono incontrati per interrogarsi su Cosa ci ha lasciato Martin Lutero? Per una conclusione aperta del quinto centenario della Riforma per una riflessione su come procedere per favorire una riconciliazione delle memorie che possa aiutare i cristiani a approfondire ulteriormente il cammino ecumenico in Italia, alla luce delle tante iniziative che hanno segnato questo anno di commemorazione comune del 500° anniversario dell’inizio della Riforma, che è stato aperto dalla preghiera ecumenica di Lund, il 31 ottobre 2016; proprio per questo, nel convegno, era stato pensato uno spazio per un confronto tra le esperienze locali per formulare delle proposte con le quali testimoniare cosa cattolici e luterani possono fare insieme per vivere l’unità della Chiesa nella società contemporanea a partire dai cinque «imperativi» indicati nel documento Dal conflitto alla comunione della Commissione per il dialogo cattolico-luterano, redatto nel 2013, proprio in vista del 2017. Dell’incontro di Cadine viene pubblicata nella Per una rassegna stampa sull’Ecumenismo una cronaca per condividere le parole dei relatori (don Angelo Maffeis, il vescovo luterano Karl-Hinrich Manzke, Brunetto Salvarani e il pastore luterano Heiner Bludau) e i gesti, in particolare la preghiera nella cattedrale di Trento, dove mons. Lauro Tisi, arcivescovo di Trento e il vescovo Manzke si sono lavati reciprocamente i piedi secondo il rito della lavanda dei piedi in uno spirito di pentimento e di riconciliazione, che hanno segnato i due giorni a Trento.
Sempre nella Per una rassegna stampa sull’Ecumenismo si può leggere un resoconto (Ecumenismo: il coraggio di una strada comune) della Settimana teologica della FUCI che si è svolta a Camaldoli, secondo una tradizione ormai consolidata, che quest’anno è stata dedicata al tema del dialogo ecumenico, con una particolare attenzione al contesto italiano, all’interno di un percorso della FUCI per l’approfondimento della dimensione dell’accoglienza quale elemento centrale della testimonianza cristiana nel XXI secolo; nella stessa sezione è stata pubblicata anche una prima presentazione delle numerose iniziative ecumeniche che, in tanti paesi, si sono svolte nel tempo dedicato dai cristiani alla salvaguardia del creato, dal 1° settembre al 4 ottobre, e un articolo del cardinale Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve, da qualche mese presidente della Conferenza episcopale italiana, sulla figura del beato Giuseppe Puglisi che ha speso la sua vita nella lotta alla violenza della mafia in nome della libertà e dell’amore di Cristo; quest’anno il programma delle iniziative in ricordo del martirio di padre Pino Puglisi, che da sempre vedono in prima fila il Centro Padre Nostro, presieduto da Maurizio Artale, e sostenuto dalla Fondazione Giovanni Paolo II, hanno assunto un valore del tutto particolare perché è stato condiviso da una pluralità di soggetti in modo da rendere questo momento un segno della profonda comunione nella Chiesa di Palermo.
Nella Agenda si è dato spazio alle iniziative per la Giornata per la custodia del Creato che è stata celebrata in tante diocesi, con modalità molto diverse, in un arco cronologico, che, in alcuni casi, va oltre il tempo indicato come il mese del creato (1° settembre al 4 ottobre); quest’anno molte iniziative, anche se già programmate, hanno modificato il loro contenuto perché in tanti hanno voluto manifestare così la loro volontà di recepire il messaggio congiunto di papa Francesco e del patriarca Bartolomeo, che ha suscitato interesse, anche al di fuori del perimetro del cristianesimo, dal momento che ha ripreso e approfondito dei temi sui quali, negli anni passati, numerosi erano stati gli interventi del papa, in particolare la pubblicazione dell’enciclica Laudato sì, e del patriarca ecumenico, che da anni si spende per la promozione di una economia e uno stile di vita «verde». Fin dalla sua pubblicazione il messaggio congiunto è stato salutato come un gesto particolarmente importante per il cammino ecumenico che si nutre di gesti concreti, oltre che del dialogo teologico, radicato su una preghiera quotidiana che deve coinvolgere tutti i cristiani, come papa Francesco e tanti leader cristiani ricordano. Per favorire una sempre più ampia circolazione del messaggio congiunto di papa Francesco e del patriarca Bartolomeo va ricordato che è stata promossa la pubblicazione di un volume nel quale sono state raccolte le traduzioni in otto lingue del messaggio che rappresenta, così come è stato sottolineato in varie occasioni in questo mese, un punto di riferimento per il cammino ecumenico dal momento che delinea campi per la testimonianza comune alla luce di una profonda sintonia nella riflessione sul creato.
Dell’Agenda va ricordata l’imminente Domenica per la Riforma, che vivrà un appuntamento particolarmente significativo a Roma, quando cristiani di Chiese che sono nate nel XVI secolo o si richiamano alla Riforma si ritroveranno per testimoniare insieme l’unità nella diversità in nome della profonda fedeltà alla centralità delle Sacre Scritture nella vita dei cristiani.
Il 21 settembre, a Napoli, dopo una breve malattia, Gennaro Luongo è tornato alla casa del Padre: i suoi studi sul cristianesimo antico, sulla letteratura cristiana, sull’agiografia hanno formato tanti studenti, facendo scoprire a loro, e non solo a loro, ricchezze teologiche e spirituali, con le quali non solo conoscere la tradizione cristiana, ma anche vivere nei tempi presenti la dinamicità della Buona Novella. Dopo il suo ritiro dalla docenza universitaria – era professore ordinario di Agiografia e Letteratura Cristiana Antica presso l'Università degli Studi di Napoli Federico II Gennaro Luongo aveva riversato la sua geniale vivacità intelletturale nell’Archivio dell’arcidiocesi di Napoli, del quale era stato nominato direttore, con una serie di iniziative e di progetti con i quali promuovere una condivisione dei tesori della memoria storica della Chiesa di Napoli. Proprio nei giorni della sua scomparsa doveva aprirsi una mostra dedicata ai personaggi illustri nati o vissuti a Napoli dalla fine del Cinquecento al XX secolo, che era uno dei frutti concreti del suo lavoro. Per anni Gennaro Luongo è stata anche una presenza discreta, interessata e appassionata del cammino ecumenico, condividendo con la sua moglie, Cristina, le gioie, le speranze, le difficoltà dell’ecumenismo a Napoli, donando osservazioni puntuali per il domani della Chiesa-
Questo numero era già stato chiuso e era pronto per essere spedito, quando è arrivata la notizia della scomparsa, improvvisa e inattesa, di Guido Bellatti Ceccoli: sconcerto, dolore, tristezza e poi un vuoto profondo per la perdita di Guido Bellatti Ceccoli che da anni testimoniava con passione e con competenza il suo impegno per la promozione di una cultura del dialogo. In tanti hanno apprezzato, nella molteplicità di iniziative, che Guido Bellatti Ceccoli ha promosso, come la pubblicazione della rivista «I tre anelli», e delle quali è stato chiamato a portare il suo geniale e creativo contributo, come l’insegnamento ai corsi di Master dell’Istituto di Studi Ecumenici di Venezia solo per fare due esempi. Guido Bellatti Ceccoli è stato presente nel Comitato di redazione della rivista «Colloquia Mediterranea», edita dalla Fondazione Giovanni Paolo II, fin dal primo numero, contribuendo alla definizione del progetto della pubblicazione della rivista, con una serie di osservazioni e proposte che hanno definito, in modo tanto significativo, il carattere e la struttura della rivista. In questo momento tanto doloroso per la sua scomparsa mons. Luciano Giovannetti, presidente della Fondazione Giovanni Paolo II, a nome suo e di tutta la Fondazione, si stringe intorno ai suoi cari, la moglie Semia, i figli Seif e Frida, e ai tanti amici che sono più soli da sabato 21 ottobre, quando il Signore ha deciso di chiamare Guido a sè. Il funerale si svolgerà il 26 ottobre, a Strasburgo, dove Guido Bellatti Ceccoli viveva da anni, dalla fine del secolo scorso, da quando era diventato ambasciatore della Repubblica di San Marino presso il Consiglio d’Europa, fatta eccezione per un breve periodo quando era stato trasferito alla sede delle Nazioni Unite a Ginevra.

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