UFFICIO NAZIONALE PER L'ECUMENISMO E IL DIALOGO INTERRELIGIOSO
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Veritas in caritate – n.11/ 2014

La Chiesa cattolica italiana ha organizzato nei giorni dal 24 al 26 novembre un convegno dal titolo Invocheranno il Nome dell’Eterno concordemente uniti
12 Dicembre 2014
 Da Salerno…
«La Chiesa cattolica italiana ha organizzato nei giorni dal 24 al 26 novembre un convegno dal titolo Invocheranno il Nome dell’Eterno concordemente uniti, che ha messo a fuoco il tema del dialogo tra ebraismo e cristianesimo: un tema che non è soltanto bello e affascinante, ma urgente e assolutamente necessario»: con queste parole si apre la lettera che i relatori e i moderatori del convegno nazionale Invocheranno il Nome dell’Eterno concordemente uniti, anche a nome di tutti i partecipanti del convegno, hanno indirizzato a papa Francesco al temine di un incontro che ha raccolto più di trecento persone, uomini e donne, da tutta Italia, che si sono ritrovate a Salerno per proseguire il cammino nell’approfondimento della conoscenza del popolo ebraico e della dimensione del dialogo ebraico-cristiano nella prospettiva di radicare e di arricchire il movimento ecumenico. Su questo convegno, promosso dall’Ufficio Nazionale per l’Ecumenismo e il Dialogo Interreligioso (UNEDI) della Conferenza Episcopale Italiana, avremo modo di ritornare dal momento che esso merita una attenta riflessione per il rilievo che esso ha assunto per il contenuto delle relazioni, per la qualità dei partecipanti, per le questioni affrontate e gli orizzonti che ha aperto alla luce anche dei passi che sono stati compiuti in Italia, su questo tema, soprattutto dopo la celebrazione del Concilio Vaticano II e l’istituzione, da parte della CEI, di una giornata dedicata al popolo ebraico, giornata che sarà celebrata per la XXVI volta il prossimo 17 gennaio. Proprio per coltivare quanto seminato a Salerno, nel prossimo numero di «Veritas in caritate», verrà pubblicata una ampia e dettagliata cronaca del convegno, mentre in questo numero è  possibile leggere, nella Documentazione Ecumenica, la lettera, precedentemente citata, che rappresenta solo uno dei segni tangibili di quanto importante sia il dialogo ebraico-cristiano non solo per il cammino ecumenico ma per la vita stessa della Chiesa e per la costruzione di un mondo fondato sull’accoglienza e sull’ascolto dell’altro. 
Per il dialogo ecumenico il mese di novembre è stato però particolarmente ricco di incontri e di iniziative a livello universale, soprattutto per l’opera di papa Francesco; infatti dal 28 al 30 novembre papa Francesco ha compiuto una visita in Turchia, che si è conclusa con la partecipazione del pontefice alla solenne liturgia in onore di Sant’Andrea, nella chiesa di San Giorgio al Fanar. Al termine di questa liturgia il papa e il patriarca hanno sottoscritto una Dichiarazione congiunta, la seconda, dopo quella che avevano firmato a Gerusalemme, lo scorso 25 maggio, con la quale è stata riaffermata la comune volontà per promuovere e per sostenere il cammino ecumenico verso una comunione piena e visibile, rinnovando l’impegno quotidiano di cattolici e di ortodossi per la costruzione della pace, soprattutto in Medio Oriente, e manfiestando il desiderio per una sempre più fattiva collaborazione con il mondo islamico proprio nella ricerca della pace. Nella Documentazione Ecumenica, insieme agli interventi di papa Francesco al Dipartimento per gli Affari religiosi  e negli incontri con il patriarca ecumenico,  si possono leggere il testo della Dichiarazione, e il breve discorso in occasione della preghiera ecumenica del 29 novembre e l’omelia per la festa di Sant’Andrea del giorno seguente, del patriarca Bartolomeo; questi due testi vengono proposti in una traduzione italiana che è stata tratta dalla pagina web della diocesi per l’Italia e Malta del Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli. Questo viaggio di papa Francesco ha suscitato numerosi commenti, anche per i gesti compiuti dal papa nei suoi incontri interreligiosi e ecumenici; nella Rassegna Stampa si può leggere un primo commento a questo viaggio, mentre nel prossimo numero si cercherà di dare spazio altri interventi in modo da condividere le speranze e le difficoltà della stagione ecumenica nella quale si colloca questo viaggio di papa Francesco.
Sempre nel mese di novembre la Chiesa Cattolica ha celebrato il 50° anniversario della promulgazione del decreto Unitatis redintegratio, un anniversario che «ci invita anche a rendere grazie a Dio per i molti frutti che durante questo mezzo secolo sono stati raccolti. In particolare, si è avverato ciò che il Concilio aveva raccomandato, cioè l’apprezzamento di quanto di buono e di vero vi è nella vita dei cristiani di ogni comunità», come ha ricordato papa Francesco nella lettera indirizzata al Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani, che ha tenuto l’annuale Sessione plenaria proprio nei giorni di questo anniversario. Il 21 novembre 1964 il Concilio Vaticano II promulgò la costituzione Lumen gentium sulla chiesa e i decreti Unitatis redintegratio sui principi cattolici dell’ecumenismo e Orientalium Ecclesiarum sulle Chiesa cattoliche di rito orientale e «l’insieme di questi tre documenti, così profondamente legati l’uno all’altro, offre la visione della ecclesiologia cattolica come è stata proposta dal Concilio Vaticano II», sempre secondo le parole di papa Francesco. Il 21 novembre è stato celebrato in molti luoghi e in molti modi, sempre in una dimensione ecumenica, che testimonia come questo documento della Chiesa Cattolica sia riconosciuto come una fonte sempre viva del cammino ecumenico; tra questi incontri, oltre a quelli promossi dal Pontificio Consiglio, una veglia di preghiera il 20 novembre e un convegno scientifico il 21 novembre, va ricordato quello promosso dal Consiglio delle Chiese cristiane a Perugia: di questo incontro viene pubblicato, nella Documentazione Ecumenica, il discorso pronunciato dal cardinale Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia.
Il mese di novembre è stato tristemente segnato dalla scomparsa di due figure particolarmente attive nel mondo ecumenico: Gianni Long e Florestana Piccoli Sfredda; di quest’ultima, che per  molti è stata maestra e amica nella semplicità evangelica che incoraggia all’unità, viene pubblicato, nella Rassegna stampa, un ricordo di Alessandro Martinelli. 
Infine nel prossimo numero si darà spazio alle iniziative diocesane per la Giornata per l’approfondimento della conoscenza del popolo ebraico (17 gennaio) e per la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani (18-25 gennaio) e, fin da ora, siamo grati a tutti coloro che vorranno condividere quanto si fa, da tanti anni, nelle comunità locali, per promuovere la gioia di scoprire quanto già unisce i cristiani nell’annuncio e nella testimonianza dell’Evangelo.
Riccardo Burigana
 

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