UFFICIO NAZIONALE PER L'ECUMENISMO E IL DIALOGO INTERRELIGIOSO
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Veritas in caritate – n.12/ 2013

«Sono tante e tanto preziose le cose che ci uniscono! E se realmente crediamo nella libera e generosa azione dello Spirito, quante cose possiamo imparare gli uni dagli altri! Non si tratta solamente di ricevere informazioni sugli altri per conoscerli meglio, ma di raccogliere quello che lo Spirito ha seminato in loro come un dono anche per noi.»: con queste parole, al n° 246 dell’esortazione apostolica post-sinodale Evangelii Gaudium, Papa Francesco ha voluto non solo riaffermare la centralità della ricerca dell’unità da parte della Chiesa Cattolica, ma anche indicare quali strade possono essere percorse per comprendere quali e quanti doni siano presenti nelle tradizioni cristiane.
7 Gennaio 2014
«Sono tante e tanto preziose le cose che ci uniscono»
«Sono tante e tanto preziose le cose che ci uniscono! E se realmente crediamo nella libera e generosa azione dello Spirito, quante cose possiamo imparare gli uni dagli altri! Non si tratta solamente di ricevere informazioni sugli altri per conoscerli meglio, ma di raccogliere quello che lo Spirito ha seminato in loro come un dono anche per noi.»: con queste parole, al n° 246 dell’esortazione apostolica post-sinodale Evangelii Gaudium, Papa Francesco ha voluto non solo riaffermare la centralità della ricerca dell’unità da parte della Chiesa Cattolica, ma anche indicare quali strade possono essere percorse per comprendere quali e quanti doni siano presenti nelle tradizioni cristiane. Anche per queste parole la Evangelii Gaudium ha suscitato grande interesse nel movimento ecumenico; numerosi sono stati i commenti che hanno sottolineato come il testo di papa Francesco apra una nuova stagione nel dialogo ecumenico, tanto più se si tiene conto anche dei gesti del papa in favore di una testimonianza comune in nome dell’annuncio dell’evangelo. Nella sezione Documentazione ecumenica vengono ripubblicati due interventi di papa Bergoglio del mese di dicembre: il discorso alla plenaria della Commissione teologica internazionale e l’omelia della messa in occasione della visita di Ibrahim Isaac Sidrak, patriarca di Alessandria dei Copti; si tratta di due momenti importanti per l’ulteriore sviluppo della dimensione ecumenica della testimonianza della fede, anche se se non affrontano sono direttamente le questioni ancora aperte nel mondo ecumenico. Infatti  nel primo caso si ricorda il contenuto e il carattere della ricerca teologica nel presente della Chiesa e nel secondo si invita a vivere la comunione nella quotidianità, soprattutto in quelle realtà, come l’Egitto, dove una pluralità di tradizioni cristiane non è stata vissuta come un dono per arricchire la propria identità. Sempre in questa sezione, accanto ai due testi di presentazione della Giornata per l’approfondimento della conoscenza del popolo ebraico e della Settimana di preghiera, che vengono riproposti anche in questo numero per favorire la cirolazione e la conoscenza, si può leggere il Messaggio per il Natale del Consiglio delle Chiese cristiane di Milano. Pochi giorni dopo la pubblicazione di questo Messaggio mons. Gianfranco Bottoni, che del Consiglio è stato l’anima, il motore e molto altro, ha comunicato che dal primo gennaio lascerà l’incarico di responsabile dell’ufficio per l’ecumenismo dell’arcidiocesi di Milano, dove, da anni, segue e promuove, con passione, i passi del dialogo ecumenico; nel momento del congedo ha scritto che «All’unico Signore e al suo Spirito, che silenzioso opera nell’intimo dei cuori, affido e chiedo di affidare il proseguo della collaborazione ecumenica sia nel Consiglio delle Chiese Cristiane di Milano sia nel Forum delle Religioni di Milano, che ho avuto la gioia di desiderare e di contribuire a promuovere.». A mons. Bottoni, che abbiamo avuto la gioia di ascoltare tante volte, va un ringraziamento speciale, nella gioia di sapere, come lui stesso scrive, che la causa ecumenica in Italia potrà ancora contare sulla sua competenza e sulla sua sensibilià.
 Nell’Agenda sono presenti i programmi delle iniziative diocesane per la Giornata per la conoscenza del popolo ebraico e per la Settimana di preghiera del prossimo gennaio; siamo grati a tutti coloro che hanno voluto condividere i passi del dialogo ecumenico a livello locale in occasione di questi momenti che rappresentano, nonostante i tanti altri appuntamenti ecumenici dell’anno, i momenti più forti di preghiera e di riflessione sull’unità della Chiesa. Sempre nell’Agenda si possono leggere le date dei tre incontri per i delegati diocesani per l’ecumenismo, voluti da don Cristiano Bettega, da pochi mesi direttore dell’Ufficio per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso della Conferenza episcopale italiana. Don Bettega ha voluto questi incontri, per area geografica, a Verona il 17 febbraio, Roma il 18 febbraio e Matera il 24 febbraio, per un prima conoscenza con il mondo dei delegati e per una valutazione di progetti e programmi futuri, tra i quali la possibilità di istituire una consulta nazionale per l’ecumenismo; questa iniziativa  va nella direzione di una sempre più reale e quotidiana collaborazione di coloro che hanno la responsabilità ecumenica in diocesi e quindi costituisce un significativo passo verso quella comunione senza la quale il dialogo ecumenico perde un elemento fondamentale.
 Nella sezione sul concilio Vaticano II si può leggere un intervento di Roberto Papini sul rapporto tra Jacques Maritain e  Vaticano II; si tratta di una relazione che Papini, che ha dedicato gran parte della sua vita allo studio di Maritain, ha tenuto a un convegno internazionale, uno dei tanti che in questi anni hanno favorito una migliore conoscenza del Vaticano II, aprendo anche la strada a nuove ricerche per arricchire un panorama di studi che, se pur ampio, necessita ancora di approfondimenti, soprattutto su alcuni temi. Nel 2014 si celebrerà il 50° anniversario della promulgazione del decreto Unitatis redintegratio sui principi dell’ecumenismo; potrebbe essere l’occasione per un approfondimento del contesto nel quale il decreto venne maturando e della sua prima recenzione nella Chiesa Cattolica e nell’universo cristiano.
 Infine nella sezione Memorie storiche viene pubblicato un testo di mons. Alberto Ablondi che il 18 dicembre 2013 avrebbe compiuto 89 anni; è un intervento sulla necessità che i cristiani, tutti insieme, vivano rifuggendo ogni spreco: si tratta di un testo, un messaggio per l’inizio dell’anno, che venne pubblicato nel gennaio del 1983, 30 anni fa, che però sembra essere uscito ora dalla penna di mons. Ablondi proprio per la sua sintonia con le parole di papa Francesco sullo stile di vita dei cristiani. Proprio con un appello alla sobrietà evangelica nell’annunciare  e nel vivere il dono di Cristo Uno, che nasce per tutti nella semplicità e nell’umiltà, si vuole rivolgere un augurio fraterno per un sereno Natale a tutti i lettori di «Veritas in caritate»
Riccardo Burigana

ALLEGATI