UFFICIO NAZIONALE PER L'ECUMENISMO E IL DIALOGO INTERRELIGIOSO
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Veritas in caritate – n.6/ 2013

La bella consuetudine di uno scambio di delegazioni tra le nostre Chiese per le rispettive feste patronali, iniziata nel 1969, è per me motivo di grande gioia: l’incontro fraterno è parte essenziale del cammino verso l’unità.
12 Luglio 2013
«La bella consuetudine di uno scambio di delegazioni tra le nostre Chiese per le rispettive feste patronali, iniziata nel 1969, è per me motivo di grande gioia: l’incontro fraterno è parte essenziale del cammino verso l’unità»: con queste parole papa Francesco si è rivolto alla delegazione del Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli che con la sua presenza a Roma, in occasione della festa dei Ss. Pietro e Paolo, ha rinnovato una tradizione ecumenica che risale al 1969 e che si è venuta consolidando nel corso degli anni grazie all’opera ecumenica di Paolo VI, di Giovanni Paolo II e di Benedetto XVI. Le parole di papa Francesco e la lettera del Patriarca Ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo hanno posto l’accento, pur in toni diversi, sull’importanza di proseguire il dialogo, superando le difficoltà del presente, anche alla luce di quanto i cristiani hanno fatto per rimuovere lo scandalo della divisione; i passi compiuti mostrano quanto numerosi sono i gesti che manifestano l’unità visibile della Chiesa. Proprio l’importanza del dialogo costituisce un elemento fondamentale in questo primo incontro tra papa Francesco e la delegazione del Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli, incontro che ha rafforzato l’idea di una profonda sintonia tra Roma e Costantinopoli sulla centralità del dialogo ecumenico così come era apparso nell’incontro tra papa Francesco e il Patriarca Ecumenico Bartolomeo a pochi giorni dall’elezione del cardinale Bergoglio. Il testo di papa Francesco e la lettera del patriarca si possono leggere nella sezione Documentazione Ecumenica, dove si trovano anche altri interventi di papa Francesco sull’unità della Chiesa, in questo mese di giugno, particolarmente ricco di parole e di gesti per la promozione dell’unità. Tra questi un posto privilegiato spetta all’incontro che si è svolto il 14 giugno tra papa Francesco e il reverendo Justin Welby, arcivescovo di Canterbury e primate della Comunione Anglicana: è stata l’occasione per ripensare al lungo cammino che ha segnato il dialogo tra Roma e Canterbury dopo la celebrazione del Concilio Vaticano II, e per riaffermare la necessità di proseguire questo cammino anche se non mancano difficoltà e tensioni, soprattutto in seguito a alcune decisioni della Comunione anglicana. Questo incontro ha mostrato ancora una volta quanto papa Francesco consideri fondamentale il dialogo ecumenico non solo per la Chiesa Cattolica ma per tutti i cristiani dal momento che il cammino ecumenico può aiutare i cristiani a essere sempre più efficaci e credibili testimoni di Cristo nel mondo; si tratta quindi di un dialogo ecumenico che deve tener conto delle differenze teologiche, sulle quali il dialogo tra i teologi deve proseguire cercando soluzioni per le questioni ancora aperte. Il dialogo deve alimentarsi da una testimonianza comune, fondata sulla lettura della Parola di Dio che costituisce una fonte straordinaria per superare divisioni e paure. Negli interventi di papa Francesco continuo è anche il richiamo al Concilio Vaticano II, solo talvolta citato in modo esplicito, ma sempre presente nelle parole del pontefice; proprio al Vaticano II e alla sua recezione papa Francesco si è richiamato nel discorso rivolto alla delegazione dell’International Jewish Committee on Interreligious Consultations il 24 giugno. Sempre nella sezione Documentazione Ecumenica si possono leggere due altri interventi di papa Francesco: il discorso per il 50° della scomparsa di papa Giovanni XXIII e quello all’Assemblea della ROACO; entrambi offrono utili elementi per comprendere l’ecumenismo di papa Bergoglio per la vita quotidiana della Chiesa.
        Nella Documentazione Ecumenica, tra l’altro, viene pubblicato il messaggio della Conferenza Episcopale Italiana per la Giornata Nazionale per la Salvaguardia del Creato; quest’anno il tema scelto, dalle Commissioni episcopali per i Problemi sociali e il lavoro, la giiustizia e la pace e per l’Ecumenismo e il dialogo, è La famiglia educa alla custodia del creato; con questo tema si vuole sottolineare quanto sia importante interrogarsi sul ruolo della famiglia nella vita della Chiesa e della società, partendo dalla lettura della Parola di Dio. La Giornata per la Salvaguardia del Creato è giunta alla sua VIII edizione, assumendo sempre più un carattere ecumenico anche per la convergenza su questi temi di tanti cristiani, anche a livello internazionale; fin dal prossimo numero Veritas in caritate ospiterà programmi e riflessioni sulle iniziative diocesane per questa Giornata che si celebra a partire dal 1° settembre.
        Nell’Agenda Ecumenica si possono leggere delle molte iniziative ecumeniche delle comunità locali, così numerose in maggio e in giugno; al tempo stesso si può vedere quante iniziative sono state promosse nei mesi di luglio e agosto da una pluralità di soggetti, con forme diverse, dal seminario residenziali, al corso di formazione, al convegno internazionale, per favorire una sempre migliore conoscenza dell’universo cristiano e dello stato del dialogo ecumenico.  
Il 22 giugno del 1963 il cardinale Giovanni Battista Montini venne eletto Paolo VI: i cardinali scelsero il successore di Giovanni XXIII, in un conclave nel quale la prosecuzione del Vaticano II, formalmente sospeso con la morte di papa Roncalli, fu uno degli argomenti più dibattuti. Proprio del Vaticano II Paolo VI divenne una guida autorevole tanto che grazie alla sua attenta quanto inflessibile condotta fu possibile giungere alla promulgazione di sedici documenti, con un numero particolarmente esiguo di voti contrari, anche se il dibattito fu vivace, anticipando temi che sarebbero diventati centrali anche nella prima recezione del Vaticano II. Il 50° anniversario dell’elezione di Paolo VI è stato ricordato in molti modi, tra i quali pare importante segnalare ricordare il numero speciale dedicato a papa Montini da «L’Osservatore Romano». In questo numero di «Veritas in caritate» si è voluto ricordare Paolo VI, pubblicando nella sezione sul Vaticano II il discorso di papa Francesco a un gruppo di pellegrini della diocesi di Brescia con il quale il pontefice offre una suggestiva quanto efficace lettura della figura di papa Montini e nella sezione Memorie Storiche il discorso di Paolo VI per l’apertura della seconda Sessione del Vaticano II nel quale il neo-eletto pontefice indicò la rotta ai lavori conciliari.
Riccardo Burigana
Venezia, 30 giugno 2013

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