UFFICIO NAZIONALE PER L'ECUMENISMO E IL DIALOGO INTERRELIGIOSO
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Veritas in caritate – n.5/ 2013

«Santità, cari fratelli in Cristo, è per me una grande gioia e un vero momento di grazia potervi accogliere qui, presso la tomba dell’Apostolo Pietro, nel ricordo dello storico incontro che quarant’anni fa unì i nostri Predecessori, Papa Paolo VI e Papa Shenouda III, recentemente scomparso, in un abbraccio di pace e di fraternità, dopo secoli di reciproca lontananza»
6 Giugno 2013
«Una grande gioia e un vero momento di grazia»
«Santità, cari fratelli in Cristo, è per me una grande gioia e un vero momento di grazia potervi accogliere qui, presso la tomba dell’Apostolo Pietro, nel ricordo dello storico incontro che quarant’anni fa unì i nostri Predecessori, Papa Paolo VI e Papa Shenouda III, recentemente scomparso, in un abbraccio di pace e di fraternità, dopo secoli di reciproca lontananza»: con queste parole Papa Francesco si è rivolto a Tawadros II, Papa di Alessandria e Patriarca della Sede di San Marco, Capo della Chiesa Ortodossa Copta d’Egitto, il 10 maggio, nell’incontro che è stato uno dei momenti più rilevanti del viaggio compiuto dalla guida della Chiesa Ortodossa Copta d’Egitto in Italia. Il discorso di Papa Francesco si può leggere nella sezione Documentazione Ecumenica nella quale viene riportato anche l’intervento di mons. Francesco Moraglia, patriarca di Venezia, in occasione della tappa veneziana di Tawadros II nel suo viaggio in Italia, che è stato un momento particolarmente fecondo per l’approfondimento del dialogo ecumenico tra la Chiesa Cattolica e la Chiesa Ortodossa Copta d’Egitto, che proprio negli ultimi mesi ha subito un’improvvisa accelerazione; si può leggere questa nuova fase del dialogo ecumenico come una risposta alla nuova situazione politica dell’Egitto, ma essa deve essere inquadrata in un cammino pluridecennale che, nonostante qualche sosta e qualche momento di tensione, ha consentito di superare molte difficoltà, lasciando intravedere quali e quanti possono essere i passi da compiere insieme per rendere sempre più efficace la testimonianza evangelica. In questo modo vanno letti gli incontri che Sua Santità Tawadros ha avuto in Italia in un viaggio che ha assunto anche una  dimensione pastorale, tenuto conto del fatto che, anche in Italia, si stanno moltiplicando le presenze dei copti ortodossi, con la nascita di comunità in diverse diocesi. Il mese di maggio non è stato però contraddistinto solo dalla storica visita di Tawadros II; infatti negli stessi giorni anche il Patriarca Ecumenico Bartolomeo I ha compiuto una visita in Italia. Si è trattato della visita, originariamente programmata per marzo ma poi slittata a maggio, con la quale il Patriarca ha voluto rispondere all’invito rivoltogli dal cardinale Angelo Scola, arcivescovo di Milano, per una comune riflessione sul significato dell’Editto di Milano e della sua tradizione nel 1700° anniversario della sua promulgazione. Il Patriarca Bartolomeo si è poi recato a Bose per rinnovare, con questa visita, il rapporto privilegiato che si è venuto costruento con la comunità, fondata da Enzo Bianchi, nel cammino della conoscenza della ricchezza del patrimonio spirituale dell’Oriente Cristiano. Nella sezione Per una rassegna stampa si possono leggere le cronache della visita del Patriarca Bartolomeo a Milano e a Bose e di quella di Tawadros II a Bose, mentre nella sezione Documentazione Ecumenica sono stati riprodotti i discorsi di Enzo Bianchi e del Patriarca Bartolomeo in occasione dell’incontro del Patriarca con la comunità di Bose; i testi degli incontri milanesi sono stati pubblicati in un agile volumetto e quindi si rimanda a questa pubblicazione.
                Accanto a queste due visite, che hanno monopolizzato la vita ecumenica in Italia, suscitando interesse e speranze per un ulteriore sviluppo del dialogo ecumenico, il mese di maggio ha visto una grande varietà di incontri, alcuni dei quali hanno riproposto la tradizione della celebrazione ecumenica della Pentecoste. Nel presente numero vengono riportati quelli tenuti in alcune realtà, come Napoli e Pordenone, per citarne solo due, ma saremo lieti di ricevere segnalazioni e informazioni di altri in modo da condividere sempre più quanto è stato fatto in occasione di una festa che, per gran parte dell’emisfero australe, è profondamente legata alla Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani che si tiene proprio nella settimana di Pentecoste. Su questo aspetto si può leggere un articolo nella sezione Per una rassegna stampa nella quale si presentano, in modo necessariamente sintetiche, alcune iniziative della Settimana di preghiera in America Latina e in Australia. Molti degli incontri del mese di maggio sono stati dedicati alla formazione; si tratta di un aspetto del dialogo ecumenico che sta diventando sempre più centrale di fronte alla novità e alla complessità delle questioni ecumeniche poste, anche in Italia, dalla nuova composizione dell’ecumene cristiano. Proprio per quanto riguarda la formazione appare quanto mai opportuno segnalare due iniziative del mese di luglio: la prima è il corso di formazione di base in ecumenismo, promosso dalla Commissione per l’ecumenismo della Conferenza Episcopale della Toscana; il corso, che si tiene a La Verna dal 18 al 20 luglio, si propone di presentare l’Oriente cristiano nel quadro di un cammino triennale che è giunto alla seconda tappa. Il programma del Corso viene allegato a questo numero di «Veritas in caritate». La seconda iniziativa è una Settimana residenziale promossa dall’Istituto di Studi Ecumenici; la Settimana, che si tiene dall’8 al 12 luglio, fa parte del percorso dei Master dell’Istituto di Studi Ecumenici ma è aperta a tutti proprio per offrire la possibilità di approfondire aspetti del dialogo ecumenico e interreligioso. Il programma della Setimana, che quest’anno è dedicata al dialogo nel Mediterraneo, si trova in appendice a «Veritas in caritate». Queste due proposte vengono a arricchire un quadro di incontri e esperienze, tra le quali va sempre ricordata la Sessione estiva del SAE.
                Questo numero è stato chiuso il 31 maggio 2013: vent’anni fa, a Livorno, mons. Vincenzo Savio veniva consacrato vescovo iniziando così una nuova fase della sua vita a servizio della Chiesa, prima come vescovo ausiliare di Livorno e poi come vescovo di Belluno-Feltre. Da vescovo egli venne chiamato a nuove responsabilità in campo ecumenico, tra le quali mi piace ricordare la sua partecipazione alla Società Biblica in Italia, prendendo direttamente parte a dei momenti particolarmente significativi del dialogo ecumenico, come la Seconda Assemblea Ecumenica Europea a Graz e la consegna della Carta Ecumenica a Strasburgo; di fronte a queste nuove responsabilità mons. Savio seppe farsi umile ascoltatore della Parola di Dio nella quale egli trovava fondamento per testimoniare la centralità della dimensione ecumenica nell’annuncio dell’evangelo. Nella convinzione di quanto importante sia promuovere la conoscenza della sua figura viene riprodotto nella sezione Memorie storiche il discorso pronunciato da mons. Savio in occasione della sua consacrazione episcopale.
Riccardo Burigana
Venezia, 31 maggio

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