UFFICIO NAZIONALE PER L'ECUMENISMO E IL DIALOGO INTERRELIGIOSO
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Veritas in caritate – n. 5/8 2012

«Uomo del concilio» «Credo che Carlo Maria Martini debba essere ricordato non soltanto come “uomo della Parola”, ma anche come “uomo del Concilio”»: con queste parole Marco Vergottini, docente alla Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale, da tanti anni uno dei più stretti collaboratori del cardinale Martini, ha voluto ricordare la figura del cardinale.
10 Settembre 2012
«Uomo del concilio»
«Credo che Carlo Maria Martini debba essere ricordato non soltanto come “uomo della
Parola”, ma anche come “uomo del Concilio”»: con queste parole Marco Vergottini, docente alla Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale, da tanti anni uno dei più stretti collaboratori del cardinale Martini, ha voluto ricordare la figura del cardinale. Tra le tante parole e i tanti gesti che in questi giorni hanno cercato di esprimere un ringraziamento per quanto il cardinale Martini ha fatto e ha detto dentro e fuori della Chiesa, il richiamo al concilio mostra quanto il Vaticano II e la sua recezione abbia costituito una fonte fondamentale nella vita del cardinale Martini,  sottolineando un aspetto che in tanti hanno ripreso, anche se con un accento e un coinvolgimento maggiore dal momento che Marco Vergottini è stato uno dei promotori, se non il promotore, della pagina web Viva il Concilio, che ha raggiunto i 500.000 visitatori proprio nel giorno della scomparsa dell’arcivescovo emerito di Milano, che è stato un appassionato sostenitore di questa iniziativa con la quale ci si proponeva di riscoprire e di recuperare il concilio Vaticano II nella sua interezza per l’oggi e per il domani della Chiesa. Tra i tanti meriti del cardinale va ricordato il suo ruolo nella promozione del dialogo ecumenico, non solo a Milano e in Italia, ma anche in Europa, con una serie di iniziative, come le Assemblee ecumeniche europee, che hanno profondamente segnato il cammino dei cristiani verso l’ unità visibile della Chiesa; con un’attenzione particolare il cardinale Martini ha coltivato il rapporto con il popolo ebraico, sollecitando e compiendo gesti con i quali mostrare il superamento di una stagione di pregiudizi e di diffidenze reciproche. Per l’attenzione al mondo ebraico e per la centralità della Scrittura il suo apporto al dialogo ecumenico si è venuto configurando in linea con quanto era stato pensato dal cardinale Bea per il Vaticano II, recuperando così l’idea iniziale di un ecumenismo che prendeva le mosse proprio dalla comune lettura della Parola di Dio così come era stata consegnata al popolo ebraico come segno di un’alleanza perenne. Proprio per il rilievo della figura del cardinale Martini, per il dialogo ecumenico, per la Chiesa e per la società, si è deciso di posticipare la chiusura di questo numero di qualche giorno, in modo da proporre una riflessione sul cardinale, pubblicata su «L’Osservatore Romano», il messaggio di papa Benedetto XVI, letto al suo funerale e l’omelia del card. Angelo Scola nella stessa circostanza.
 In questo numero si è dato anche spazio alla celebrazione della VII Giornata per la Salvaguardia del creato con l’indicazione del programma  e il comunicato stampa dell’incontro nazionale, che quest’anno si svolge a Casale Monferrato, e con le notizie sulle iniziative a livello diocesano, oltre che riproporre il messaggio per la Giornata della Conferenza Episcopale Italiana; nel prossimo numero saremo ben lieti di ospitare commenti e notizie su come viene celebrata questa Giornata durante il mese di settembre secondo una tradizione che si va consolidando e ampliando con un sempre maggiore coinvolgimento a livello ecumenico.
 Tra i numerosi appuntamenti del mese di settembre spicca il  XX Convegno  Ecumenico Internazionale di Spiritualità Ortodossa, promosso dalla Comunità monastica di Bose in collaborazione con le Chiese Ortodosse; quest’anno il convegno, che si tiene nei giorni 5-8 settembre, è dedicato al tema L’uomo custode del creato, con la partecipazione di esponenti di primo piano del mondo ortodosso, secondo una tradizione che ha reso questo convegno uno dei momenti più fecondi del dialogo cattolico-ortodosso.
Nella sezione Documentazione ecumenica si possono leggere un messaggio comune cattolico-ortodosso, sottoscritto  da mons. Józef Michalik, presidente della Conferenza Episcopale Polacca, e dal Patriarca ortodosso Kirill di Mosca e di tutte le Russie; questo testa rappresenta un passo in avanti nel cammino di rinconciliazione delle memorie che faticosamente polacchi e russi hanno intrapreso; sempre in questa sezione si possono leggere i messaggi che il card. Angelo Scola, arcivescovo di Milano, e mons. Cesare Nosiglia, arcivescovo di Torino, hanno rivolto alle comunità islamiche per la fine del Ramadan.
Nell’approssimarsi dell’apertura dell’anno della Fede si sono moltiplicati gli incontri sul concilio Vaticano II, come si può leggere nell’Agenda ecumenica; nella sezione sul Vaticano II vengono ripubblicate parti della relazione di Gilles Routhier a un convegno tenuto nella sede del Mondo Migliore, con la quale lo studioso canadese pone l’accento sulle peculiarità del Vaticano II da riscoprire e da approfondire in modo da rendere il concilio pane quotidiano per la vita delle comunità.
 Infine il 21 agosto 2010 mons. Alberto Ablondi tornava alla casa del Padre; a distanza di due anni da questo triste evento, per proseguire a ripensare alla ricchezza del suo magistero ecumenico, di lui viene pubblicata, nella sezione Memorie storiche, l’introduzione alla Nota del Segretariato per l’Ecumenismo e il Dialogo della Conferenza Episcopale Italiana su La formazione ecumenica nella Chiesa particolare. La Nota costituisce tuttora un interessante testo per la comprensione di come vada vissuta la dimensione ecumenica della testimonianza cristiana nella vita quotidiana, così come mons. Ablondi ha fatto e ha insegnato a fare a tanti uomini e a tante donne che hano avuto la gioia di conoscerlo, condividendo con lui la sua appassionata ricerca di dialogo.
Riccardo Burigana
Venezia, 4 settembre 2012

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