UFFICIO NAZIONALE PER L'ECUMENISMO E IL DIALOGO INTERRELIGIOSO
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Veritas in caritate – n. 5/6 2012

«Gesti concreti» «L’ecumenismo ha bisogno di gesti concreti»: con queste parole mons. Francesco Moraglia, patriarca di Venezia, ha voluto indicare una delle priorità del dialogo ecumenico nel suo intervento in occasione dell’inaugurazione della nuova sede del Centro Studi per l’Ecumenismo in Italia.
10 Settembre 2012
«Gesti concreti»
«L’ecumenismo ha bisogno di gesti concreti»: con queste parole mons. Francesco Moraglia, patriarca di Venezia, ha voluto indicare una delle priorità del dialogo ecumenico nel suo intervento  in occasione dell’inaugurazione della nuova sede del Centro Studi per l’Ecumenismo in Italia. L’inaugurazione della «nostra» nuova casa si è svolta, sabato 7 luglio, a partire dalle ore 12.00 quando si è avuto il taglio del nastro con il quale sono stati ufficialmente aperti i nuovi locali, che costituiscono l’ufficio di Venezia della Fondazione Giovanni Paolo II; i locali si trovano al piano terreno dell’Istituto di Studi Ecumenici San Bernardino così da confermare, ancora una volta, la volontà di proseguire e approfondire la collaborazione che in questi anni ha caratterizzato i rapporti tra l’Istituto di Studi Ecumenici e il Centro Studi per l’Ecumenismo in Italia, fin dalla sua apertura il 1 dicembre 2008. Dopo il taglio del nastro e la visita ai nuovi locali, nei quali è stato collocato l’intero archivio del Centro, si è svolto un primo momento di riflessione, in una delle aule dell’Istituto di Studi Ecumenici; hanno preso la parola il francescano Antonio Scabio, Padre provinciale dei francescani del Veneto, mons. Luciano Giovannetti, vescovo emerito di Fiesole, presidente della Fondazione Giovanni Paolo II, mons. Francesco Moraglia, patriarca di Venezia, mons. Rodolfo Cetoloni, vescovo di Montepulciano-Chiusi-Pienza, l’assessore Roberto Panciera, in rappresentanza del Sindaco di Venezia, e il prof. Roberto Giraldo, preside dell’Istituto di Studi Ecumenici. Al termine di questo primo momento, al quale hanno preso parte, tra gli altri, il dott. Valdo Bertalot, segretario della Società Biblica in Italia, il dott. Marco Da Ponte del Centro Germano Pattaro di Venezia, il pastore luterano Dieter Kampen di Trieste, la pastora valdese Caterina Griffante, il professor Cesare Alzati dell’Università Cattolica di Milano, Cenap Aydin del Centro Tevere di Roma,   si è avuto un momento di convivialità nel convento di San Francesco della Vigna, all’interno del quale si trova l’Istituto di Studi Ecumenici. Nel pomeriggio Roberto Giraldo ha tenuto la lectio inauguralis affrontando il tema L’importanza del dialogo ecumenico e interreligioso, al quale è seguita una breve presentazione del Centro Studi. Una cronaca di questa giornata ecumenica, redatta da Tiziana Bertolam, si può leggere in questo numero di «Veritas in caritate» che è stato chiuso, il 9 luglio, proprio per condividere questo momento che rappresenta una tappa significativa nel cammino del Centro Studi per l’Ecumenismo in Italia a servizio della Chiesa in Italia per la promozione dell’informazione del dialogo ecumenico, della ricerca storico-teologica in campo ecumenico e per la redazione di strumenti per la conoscenza del movimento ecumenico in Italia.
 Per quanto riguarda il dialogo ecumenico nel mese di giugno, che è stato segnato a livello italiano da numerosi incontri, dei quali si può leggere nella Agenda – Oggi, si è tenuto un importante incontro, che rappresenta ormai una tradizione consolidata; per la Festa dei Santi Pietro e Paolo, Benedetto XVI ha ricevuto in udienza una delegazione del Patriarcato Ecumenico di  Costantinopoli rinnovando così il comune impegno per costruire l’unità visibile della Chiesa superando le difficoltà che sembrano frenare il dialogo cattolico-ortodosso, nonostante i tanti passi compiuti in questi anni. Nella sezione Documentazione Ecumenica è stato pubblicato il discorso di Benedetto XVI alla delegazione; nella stessa sezione si può leggere anche il discorso di Benedetto XVI all’assemblea della ROACO, della quale fa parte la Fondazione Giovanni Paolo II, e il messaggio per la VII Giornata per la Salvaguardia del creato, prevista per il 1° settembre; quest’anno la Commissione per i problemi sociali, la giustizia e il lavoro e la Commissione per l’ecumenismo e il dialogo della CEI hanno scelto il tema Educare alla custodia del creato per sanare le ferite della terra per la Giornata che ha assunto in questi anni, in molti luoghi, una dimensione ecumenica, con una serie di inziative delle quali daremo conto nei prossimi numeri.
 Il mese di giugno è stato però segnato anche da due dolorose perdite; il 22 giugno è scomparso mons. Sergio Goretti, vescovo emerito di Assisi, che è stato presidente della Commissione per l’ecumenismo e per il dialogo interreligioso della Conferenza Episcopale Italiana, dal 1990 al 1995, e poi appassionato sostenitore del dialogo come strumento privilegiato per l’annuncio evangelico. Di mons. Goretti  viene riprodotto nella sezione Documentazione ecumenica il suo ultimo intervento, dedicato alla famiglia, comparso sul settimanale delle diocesi umbre «La Voce»; nella sezione Memorie storiche viene pubblicata la presentazione di mons. Goretti alla seconda edizione del Direttorio per l’applicazione dei principi e delle norme sull’ecumenismo, che rappresenta tuttora un fondamentale punto di riferimento per l’azione ecumenica. Il 17 giugno è tornato alla casa del Padre, mons. Oreste Favaro, a lungo responsabile della Commissione per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso dell’arcidiocesi di Torino: l’ascolto e l’accoglienza dell’altro hanno reso mons. Favaro  un maestro straordinario del dialogo ecumenico, per tanti, non solo a Torino, che hanno imparato a vivere l’ecumenismo alla luce della sua testimonianza quotidiana del mistero dell’unità della Chiesa, alla quale mons. Favaro ha dedicato tutta la sua vita. A mons. Goretti e a mons. Favaro va un grazie speciale e una preghiera ecumenica per quanto hanno fatto e hanno seminato per l’unità della Chiesa con la speranza che la memoria di questi due testimoni  possa rimanere un dono prezioso per il presente e per il futuro. 
 Riccardo Burigana
Venezia, 9 luglio 2012
 

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