Il 29 marzo a Venezia si è tenuto un convegno Per un futuro ecumenico del Vaticano II, promosso dallIstituto di Studi Ecumenici San Bernardino; con questo convegno lIstituto, come ha ricordato nellintroduzione il padre francescano Roberto Giraldo, preside dellIstituto, non ha voluto solo prendere parte, con un proprio contributo di carattere ecumenico, alle tante iniziative che in questi mesi, non solo in Italia, sono state organizzate nellapprossimarsi del 50° anniversario dellapertura del Vaticano II. Con questo convegno lIstituto ha voluto iniziare un percorso quadriennale di riscoperta e di approfondimento del concilio Vaticano II, in una prospettiva ecumenica, a partire dai testi promulgati nella convinzione che il Vaticano II rappresenti la bussola per il presente e per il futuro della Chiesa e che i suoi documenti, soprattutto quelli più strettamenti legati alla promozione del dialogo ecumenico, attendono ancora una piena recezione in modo da rendere sempre più quotidiana la dimensione ecumenica della testimonianza cristiana. Per questo il convegno del 29 marzo è stata loccasione per affrontare una serie di questioni, tra le quali il dibattito sullermeneutica del Vaticano II, lasciando ampio spazio allappassionata memoria di chi è stato uno dei protagonisti della celebrazione e della recezione del Vaticano II: mons. Luigi Bettazzi non ha solo evocato la sua partecipazione allassemblea conciliare, ma ha indicato limportanza di una sempre migliore conoscenza dei documenti del Vaticano II, in particolare delle quattro costituzioni. Nel corso del convegno del quale nel prossimo numero di «Veritas in caritate» si darà conto in modo analitico, è stata avanzata lipotesi di una lettura ipertestuale proprio dei documenti conciliari: si tratta di un progetto portato avanti proprio dal Centro per lEcumenismo in Italia, tra quelli pensati nellambito delle ricerche sul Vaticano II, con particolare attenzione alla partecipazione dellepiscopato italiano al concilio. Il primo testo, sottoposto a questo commento ipertestuale, con diversi livelli di lettura, sarà il decreto Unitatis redintegratio sui principi cattolici dellecumenismo; nelle prossime settimane sarà collocato sulla pagina web del Centro per lEcumenismo in Italia (
www.centroecumenismo.it) la prima versione di questo commento, con lauspicio di ricevere osservazioni e commenti in modo da costruire realmente insieme un percorso di approfondimento dei documenti del Vaticano II
NellAgenda si possono leggere le notizie dei tanti incontri ecumenici di marzo - alcuni dei quali dedicati espressamente al concilio Vaticano II - che hanno arricchito il dialogo ecumenico in Italia; tra questi particolare attenzione meritano le preghiere ecumeniche nello stile di Taizè che costituiscono un momento della preparazione allincontro europeo per il dialogo della comunità di Taizé che questanno verrà ospitato a Roma alla fine dellanno secondo una tradizione ormai consolidata.
Il mese di marzo, oltre ai molti incontri ecumenici a livello internazionale, dei quali si può leggere qualcosa nella sezione Documentazione Ecumenica, è stato anche segnato da due fatti particolarmente tristi: lattacco alla scuola ebraica Ozar Hatorah di Tolosa, il 19 marzo, con luccisione di quattro persone, e la scomparsa di Shenouda III, patriarca di Alessandria, il 17 marzo. Pur nella loro estrema diversità sono stati due fatti che hanno riproposto, pur con accenti diversi, la questione dellaccoglienza dellaltro e la lotta a ogni forma di discriminazione e di violenza che si richiami alla religione. In particolare la scomparsa di Shenouda III, patriarca della Chiesa Copta Ortodossa, è stata loccazione per riflettere sulle condizioni nelle quali si trovano a vivere, nel presente, le comunità copte con le quali, come ha ricordato Benedetto XVI nel messaggio alla Chiesa ortodossa copta, nel corso degli anni si è sviluppato un intenso dialogo ecumenico fin dai tempi di Paolo VI.
Questo numero è stato chiuso il 31 marzo: otto anni fa, il 31 marzo 2004, concludeva la sua esperienza terrena mons. Vincenzo Savio, dopo una dolorosa malattia che ne aveva profondamente minato il fisico; nella sua vita mons. Savio ha testimoniato il suo appassionato amore per la Chiesa, con un quotidiano impegno nellannuncio della Buona Novella a tutti gli uomini e a tutte le donne, nei tanti luoghi dove è stato chiamato a servire la Chiesa, sempre alla luce della tradizione salesiana alla quale egli apparteneva; in questa sua testimonianza il Vaticano II ha costituito una fonte privilegiata con un continuo approfondimento dei documenti conciliari, in particolare le quattro costituzioni, oltre che dei protagonisti del concilio Vaticano II, come il vescovo brasiliano Helder Camara. Proprio dal suo amore per il concilio si è venuto sviluppando un interesse sempre più forte per il dialogo ecumenico e interreligioso; questo interesse ha condotto mons. Savio, anche per la stretta e fraterna collaborazione con mons. Ablondi, del quale è stato vescovo ausilare per quasi sette anni, a assumere un ruolo sempre più attivo nella promozione dellecumenismo in Italia che egli vedeva come un elemento centrale per il presente e per il futuro della Chiesa, da vivere allinterno di un profondo rinnovamento ecclesiale. Proprio alla luce di questo suo ruolo si è pensato di ripubblicare nella sezione Memorie storiche un intervento di mons. Savio a un convegno nazionale dei delegati diocesani per lecumenismo dedicato, tra laltro, alla valutazione della Charta Oecumenica; mons. Savio prese parte a Strasburgo, il 21 aprile 2001, a nome della Conferenza episcopale italiana alla ceriumonia della firma della Charta Oecumenica, che a distanza di oltre dieci anni mantiene una sua straordinaria vitalità per la sua radice evangelica nellindicare la dimensione quotidiana del dialogo ecumenico.