UFFICIO NAZIONALE PER L'ECUMENISMO E IL DIALOGO INTERRELIGIOSO
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Veritas in caritate – n. 3/12 2010

Riflettere insieme sulle grandi sfide. Con queste parole papa Benedetto XVI si è rivolto al mondo, il primo gennaio 2011, poco prima della recita dell’Angelus, per sollecitare a un comune impegno per la costruzione della pace, ricordando come questo era particolarmente importante nel giorno nel quale la Chiesa Cattolica riflettere sul dono della pace da vivere nella quotidianità della propria esperienza di fede ...
19 Gennaio 2011
Riflettere insieme sulle grandi sfide
Con queste parole papa Benedetto XVI si è rivolto al mondo, il primo gennaio 2011, poco prima della recita dell’Angelus, per sollecitare a un comune impegno per la costruzione della pace, ricordando come questo era particolarmente importante nel giorno nel quale la Chiesa Cattolica riflettere sul dono della pace da vivere nella quotidianità della propria esperienza di fede; proprio il rapporto tra la pace e la libertà religiosa ha costituito il tema centrale del messaggio del pontefice per questa giornata, che ha assunto un valore particolare non solo alla luce delle drammatiche vicende che hanno insanguinato le comunità cristiane anche nei giorni di Natale, con rinnovati attacchi a queste comunità, in varie parti del mondo, ma soprattutto per quanto Benedetto XVI ha detto subito l’Angelus quanto ha annunciato la sua volontà di chiamare  a Assisi, a 25 anni dal primo incontro voluto da Giovanni Paolo II, «i fratelli cristiani delle diverse confessioni, gli esponenti delle tradizioni religiose del mondo e, idealmente, tutti gli uomini di buona volontà, allo scopo di fare memoria di quel gesto storico voluto dal mio Predecessore e di rinnovare solennemente l’impegno dei credenti di ogni religione a vivere la propria fede religiosa come servizio per la causa della pace. Chi è in cammino verso Dio non può non trasmettere pace, chi costruisce pace non può non avvicinarsi a Dio.» Si è trattato di un passo particolarmente significativo per il dialogo ecumenico, dal momento che, se questo incontro come quello di 25 anni fa, si configura come un incontro interreligioso, è indubbio che sul tema della comune testimonianza cristiana per la pace in questi ultimi anni è venuta crescendo una profonda comunione dai cristiani. Da questo punto di vista particolarmente interessante è stato l’appello alla pace, come segno di unità, che questo anno ha costituito il filo conduttore di molti interventi in occasione del Natale, offerti da molte Chiese, come il Patriarcato di Mosca, il Patriarcato di Costantinopoli e la Chiesa di Inghilterra, Consigli di Chiese nazionali, come quello degli Stati Uniti, o Federazioni di Chiesa, come la Federazione Luterana Mondiale, solo per citarne alcuni, per sottolineare come la celebrazione del tempo del Natale debba essere un tempo privilegiato per riflettere sulla necessità di farsi annunciatori, tutti insieme, della Buona Novella. La traduzione, comparsa su «L’Osservatore Romano», dei messaggi di Natale del Patriarca Kirill e del Patriarca Bartolomeo, viene qui ripubblicata nella sezione Documentazione Ecumenica, oltre che un articolo proprio sul rapporto tra l’unità della Chiesa e l’impegno della pace nel mondo, anch’esso comparso sul quotidiano vaticano e qui riproposto nella sezione Per una rassegna stampa sull’ecumenismo, nella convizione che sempre più si possa fare esperienza del mistero dell’unità della Chiesa nella testimonianza quotidiana del messaggio di salvezza gratuita e universale che si fonda sull’amore misericordioso di Dio, Padre, Figlio e Spirito Santo.
 In questo numero che è stato chiuso in ritardo rispetto al previsto anche per porre l’accento sull’impegno ecumenico a favore della giustizia e della pace, ampio spazio viene riservato alle iniziative promosse a livello diocesano per la Giornata per l’approfondimento della conoscenza del popolo ebraico e per la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani. Infatti oltre che pubblicare nella sezione Documentazione Ecumenica, le presentazioni alla versione italiana del sussidio della Settimana di preghiera, firmata da mons. Mansueto Bianchi, dal pastore Massimo Aquilante e dall’arcivescovo Gennadios Zervos, e al sussidio per la Giornata sull’ebraismo, dedicata quest’anno alla quinta parola del Decalogo, come ricordano mons. Mansueto Bianchi e il rav. Elia Richetti, nella loro introduzione, nella Agenda Ecumenica vengono presentate le informazioni su questo universo di iniziative che dimostrano la multiforme articolazione e le peculiarità del dialogo ecumenico in Italia. Naturalmente questa ampia rassegna di inziative, che non ha necessariamente un carattere esaustivo ma è sufficientemente esemplare, è stata possibile grazie al contributo di tanti che hanno voluto condividere quanto viene fatto, soprattutto in questi giorni di gennaio, per una riflessione comunitaria sulla centralità del dialogo dei cristiani con il popolo ebraico e sulle difficoltà e sulle speranze che accompagnano il cammno verso l’unità. Anche il  prossimo numero, che uscirà sempre in gennaio, conterrà notizie e commenti sulla Giornata per l’ebraismo e sulla Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, lasciando così spazio a coloro che ancora non ci hanno inviato programmi e riflessioni.  Tra i molti incontri segnalati nella Agenda Ecumenica va sottolineata la giornata, promossa dalla Conferenza Episcopale Italiana, dalla Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia e dalla Sacra Arcidiocesi Ortodossa di Italia, per il 10 gennaio a Roma, con la quale ricordare il centenario della Conferenza mondiale missionaria di Edimburgo che rappresenta l’inizio del movimento ecumenico contemporaneo e un pressante richiamo a un ecumenismo profondamente radicato nella missione della Chiesa.
 Nella sezione Memorie storiche viene ripubblicata una lettera di mons. Giuliano Agresti ai sacerdoti della diocesi di Lucca, in occasione della Settimana di preghiera del 1980; con questa lettera si vuole proseguire nel recupero della figura e dell’opera di mons. Agresti, che ha avuto un ruolo fondamentale nella promozione del dialogo ecumenico a livello nazionale e nella diocesi di Lucca, come dimostra la fraterna amicizia ecumenica che lo ha legato al pastore Domenico Maselli, amicizia sulla quale averemo modo di tornare in futuro.
 Infine proprio la ricchezza della Agenda Ecumenica ha comportato la soppressione della sezione Qualche Lettura che tornerà nel prossimo numero che segna l’inizio della IV annata di «Veritas in caritate» che ha potuto nascere, mettere radici e crescere grazie al contributo spirituale e materiale di tanti.
Riccardo Burigana
Venezia, 6 gennaio 2011

ALLEGATI