UFFICIO NAZIONALE PER L'ECUMENISMO E IL DIALOGO INTERRELIGIOSO
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Veritas in caritate – n. 3/11 2010

La pubblicazione dell’esortazione apostolica post-sinodale Verbum Domini è stata particolarmente significativa per un ulteriore approfondimento del dialogo ecumenico nella prospettiva di vivere, annunciare e testimoniare l’unità della Chiesa nella esperienza quotidiana della fede alla luce della Parola di Dio.
17 Dicembre 2010
La Parola del Signore
 
 La pubblicazione dell’esortazione apostolica post-sinodale Verbum Domini è stata particolarmente significativa per un ulteriore approfondimento del dialogo ecumenico nella prospettiva di vivere, annunciare e testimoniare l’unità della Chiesa nella esperienza quotidiana della fede alla luce della Parola di Dio. Tra i molti punti che appaiono particolarmente importanti per il dialogo ecumenico, mi pare opportuno sottolineare il fatto che l’esortazione richiama, più volte, la centralità della costituzione Dei Verbum del concilio Vaticano II, ricordando proprio la sua dimensione ecumenica, così come era stata pensata dai Padri conciliari e come è stata recepita negli anni che hanno seguito la celebrazione del Vaticano II da parte di Paolo VI e Giovanni Paolo II. Tornare a una più puntuale e contestualizzata lettura dei documenti del Vaticano II rappresenta una fonte preziosa per una migliore comprensione dei passi compiuti e da compiere verso l’unità visibile della  Chiesa; nella bibliografia, sempre in continuo arricchimento sul concilio, torno a segnalare il sito www.vivailconcilio.it che offre informazioni sulle iniziative in corso ma anche testi e documenti per una riflessione personale e comunitaria sul Vaticano II, con un aggiornamento mensile.
 Il mese di novembre è stato segnato, da un punto di vista ecumenico, da due momenti particolarmente forti: la sessione plenaria del Pontificio Consiglio per l’unità dei cristiani e la visita delle delegazione della Chiesa Cattolica a Istanbul in occasione della festa di Sant’Andrea. Si tratta di due momenti con i quali si è venuta rinnovando una tradizione di riflessioni e di incontri ecumenici, che appare ormai consolidata, anche se quest’anno essi hanno assunto un significato particolare. Infatti il Pontificio Consiglio ha celebrato il 50° anniversario della sua istituzione che fu voluta da Giovanni XXII, all’interno della Fase preparatoria del Vaticano II: il Segretariato doveva preparare la celebrazione del concilio, per testimoniare il nuovo approccio alla questione dell’unità, sempre presente nella vita della Chiesa Cattolica, che papa Roncalli chiedeva essere discussa dalla Chiesa riunita in Concilio. Confermato in concilio sempre dallo stesso papa Roncalli, come una delle commissione chiamate a redigere gli schemi conciiliari, si deve però a Paolo VI la trasformazione del Segretariato da un organismo puramente legato alle vicende conciliari, in una realtà della Curia romana e successivamente a Giovanni Paolo II il suo ripensamento alla luce della stagione del dialogo che si era aperta proprio con il Vaticano II. Proprio per  celebrare  questo anniversario, a margine dei lavori della Sessione plenaria, mercoledì 17 novembre si è tenuta  una  conferenza pubblica, alla quale hanno preso parte il cardinale Walter Kasper, da pochi mesi presidente emerito del Pontificio Consiglio, l’arcivescovo anglicano di Canterbury Rowan Williams e il metropolita Ioannis Zizioulas. Durante i lavori della Sessione plenaria il Pontificio Consiglio si è interrogato sul futuro del dialogo ecumenico, con il contributo del nuovo Presidente, mons. Kurt Koch, creato cardinale nel concistoro del 20 novembre 2010. Nella sezione Documentazione ecumenica viene riprodotto il dl discorso di Benedetto XVI ai partecipanti della Sessione plenaria, così come il messaggio di Benedetto XVI al patriarca ecumenico Bartolomeo I e il discorso di quest’ultimo, rivolto alla delegazione della Santa Sede, presieduta per la prima volta dal card. Koch, presente a Istanbul in occasione della festa di Sant’Andrea, per confermare e per rilanciare il comune impegno per sviluppare il dialogo ecumenico tra cattolici e ortodossi, tenendo conto del faticoso, ma così carico di speranza, percorso di revisione del Documento di Ravenna e della perfetta intesa su alcuni temi, come la salvaguardia del creato, sul quale misurare l’unità dei cristiani nel fare qualcosa insieme per la Chiesa e per il mondo.
 Nell’Agenda del dialogo ecumenico in Italia sono stati inseriti il calendario degli incontri della lectio patrum e delle veglie ecumeniche, promossi a Bari, dal Centro Salvatore Manna, il ciclo di conferenze dell’Amicizia Ebraico-cristana a Roma, gli incontri di preghiera del Consiglio di Chiese cristiane di Verona, oltre a molte altre iniziative che arricchiscono il confronto e la preghiera dei cristiani in Italia. Fin da questo numero compaiono i programmi di alcune diocesi in occasione della Giornata per l’approfondimento della conoscenza del popolo ebraico (17 gennaio) e della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani (18-15 gennaio), che costituiscono, pur in presenza di un calendario ecumenico, sempre più ricco e articolato, in molte comunità locali, i momenti dove maggiore è il coinvolgimento nel pensare e nel pregare per l’unità della Chiesa. Naturalmente il Comitato di redazione sarà grato a tutti coloro che vorranno farci avere programmi e informazioni sulle iniziative promosse in occasione di queste due tradizionali tappe del cammino ecumenico.
 Oltre a informazioni sullo stato del dialogo ecumenico in Italia e nel mondo, presenti nella sezione Per una rassegna stampa dell’Ecumenismo, nella sezione Memorie Storiche  viene riprodotto un testo di mons. Giuliano Agresti (1921-1990), arcivescovo di Lucca; si tratta della trascrizione, che si deve a don Mauro Lucchesi, di un’omelia per l’Avvento del 1975.  La scelta di pubblicare questo testo non è solo un doveroso omaggio a uno dei principali protagonisti del dialogo ecumenico in Italia, ma vuole manifestare il desiderio di promuovere un recupero di figure, eventi e testi che rappresentano le radici della straordinaria stagione del dialogo ecumenico nella quale i cristiani sono chiamati a confrontare le loro gioie e le loro speranze; proprio per questo, nel prossimo numero, sarà pubblicato un ricordo di mons. Agresti del pastore Domenico Maselli, che scoprì, nella quotidianità del dialogo con mons. Agresti, a Lucca, le ricchezze inaspettate del ritrovarsi in preghiera, insieme, ai piedi della croce di Cristo, Salvatore delle genti.
 Anche in considerazione del fatto che il prossimo numero di Veritas in caritate sarà pubblicato alla fine del mese di dicembre, mi è grato, anche a nome del Comitato di Redazione, rivolgere a tutti i lettori di Veritas in caritate un augurio per un sereno tempo di Natale da vivere in quella sobrietà evangelica che aiuta i cristiani a comprendere, nella luce della preghiera, il dono dell’unità della Chiesa.
 
Riccardo Burigana
Venezia, 1 dicembre 2010
 
 

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