Una novella Pentecoste
Con queste parole i partecipanti al Sinodo dei vescovi sul Medio Oriente hanno voluto descrivere la loro esperienza sinodale, sottolineando quel carattere di chiamata e di conversione che ha segnato le settimane di riflessioni e confronti sulla situazione, non solo religiosa, del Medio Oriente. Si è trattato di un momento particolarmente fecondo per una conoscenza delle difficoltà, delle sofferenze, delle speranze che animano le comunità cattoliche in Medio Oriente, chiamate a confrontarsi con una situazione nuova, rispetto alla loro quasi bimillenaria presenza nella regione, tanto nuova che spinge molti cristiani a lasciare le loro case, abbandonando così i luoghi dove queste comunità testimoniano Cristo da secoli. Questa nuova situazione sta così determinando un flusso migratorio, soprattutto verso Occidente, come è stato ricordato da più interventi in aula sinodale e fuori di essa nei numerosi incontri promossi a margine del Sinodo, quando è paventato il rischio di assistere, in silenzio, a un progressivo spopolamento delle comunità cristiane tale da mettere in pericolo la loro stessa esistenza. Nel Sinodo non sono mancati i riferimenti alla situazione del dialogo ecumenico in Medio Oriente così come gli accenni allo stato del dialogo ebraico-cristiano e del dialogo islamico-cristiano, che sono fortemente condizionati anche dalla situazione politica della regione, in particolare dai rapporti tra i singoli stati, tra tutti Israele, e la Santa Sede. Tra i numerosi e significativi incontri promossi a margine del Sinodo va ricordato il convegno per il ventesimo anniversario della promulgazione del Codex Canonum Ecclesiarum Orientalium (Roma, 8-9 ottobre 2010); il convegno, promosso dal Pontificio consiglio per linterpretazione dei testi legislativi, presieduto da mons. Francesco Coccopalmerio, ha affrontato il tema della dimensione ecumenica del Codice, nellambito di una ricostruzione e di una valutazione più ampia del ruolo del Codice nella vita della Chiesa. Proprio per limportanza della celebrazione del Sinodo, anche per il suo impatto nel dialogo ecumenico e nellamicizia ebraico-cristiano, nella sezione Documentazione ecumenica vengono proposte lomelia di Benedetto XVI per lapertura del Sinodo e il messaggio finale dei padri sinodali, oltre che il discorso del papa ai partecipanti al convegno sul Codice delle Chiese Orientali.
Nella sezione Agenda trovano posto notizie sui tanti incontri che arricchiscono, quotidianamente, la riflessione e la prassi ecumenica in Italia; in questo numero sono stati inseriti i programmi delle iniziative ecumeniche di alcune diocesi, che hanno alle spalle una lunga tradizione, pur con gradi di partecipazione diversa, come è il caso del gruppo ecumenico della diocesi di Susa, che affronta un tema biblico, declinandolo in molti modi, con il coinvolgimento delle realtà locali, in un percorso di approfondimento comunitario; lUfficio per lecumenismo e il dialogo della diocesi di Padova raccoglie invece le iniziative promosse, oltre che dallo stesso Ufficio, da una serie di realtà ecumeniche e interreligiose che operano nella diocesi di Padova. Sempre in questa sezione si possono leggere le iniziative nella diocesi di Vicenza, che deve la sua vivacità ecumenica e interreligiosa, soprattutto, se non esclusivamente, alloperosa e carismatica attività di mons. Giuseppe Dal Ferro. In questo numero è stato inserito il programma dellAmicizia ebraico-cristiana di Napoli nella convizione, sulla quale ci siamo soffermati più volte, del rilievo che lamicizia tra ebrei e cristiani assume per il dialogo ecumenico, per la vita della Chiesa e per la società contemporanea. Sempre nella sezione Agenda si può leggere unampia rassegna, sempre destinata a essere ampliata, sulle iniziative, sulle tante iniziative, promosse in occasione della V Giornata per la Salvezza del Creato nelle diocesi italiane; di alcune di queste si possono leggere anche delle brevi cronache nella sezione Per una rassegna stampa, che contiene anche articoli su incontri diocesani e internazionali per mantenere una profonda tensione tra la dimensione locale e universale di chi percorre la strada nella ricerca di costruire lunità visibile della Chiesa.
Il 27 ottobre è stata celebrata, in molti luoghi e con molte forme diverse, la giornata per il dialogo islamico-cristiano; proprio la molteciplità di forme e la vasta diffusione di questa giornata, che è nata e si è sempre più sviluppata come un momento ecumenico, si è pensato di inserire delle notizie sui tanti incontri del 27 ottobre, tanto più che, in alcuni casi, sono stati pensati come prima tappa per una lunga preparazione del 25° anniversario della Preghiera per la pace di Assisi del 1986. Nella prospettiva di contribuire alla riflessione sul dialogo islamo-cristiano viene pubblicato, nella sezione Memorie storiche, un intervento di mons. Alberto Ablondi che, con spirito profetico, promosse un incontro nazionale per i delegati per lecumenismo proprio sullislam, già nel 1989.
Infine questo numero è stato chiuso il 31 ottobre 2010, nel giorno in cui si fa memoria dellinizio della Riforma protestante; nel mese di ottobre non sono mancati gli incontri, tra i quali mi pare opportuno ricordare la giornata di studio promossa dallIstituto di Studi Ecumenici San Bernardino di Venezia su Melantone, per un approfondimento delle figure, dei testi, dei fatti della Riforma religiosa del XVI. Molti di questi incontri hanno sottolineato la prospettiva ecumenica, che deve guidare la rilettura di quei tempi per consentire il pieno recupero delle ricchezze spirituali che vennero soffocati dal rumore delle dispute teologiche, talvolta guidate da ragioni puramente politiche. Nellapprossimarsi del V Centenario della Riforma (1517-2017), come è stato ricordato da più parti, appare fondamentale per la crescita del dialogo ecumenico, vivere proprio ecumenicamente questo anniversario con un processo di recupero, di riconciliazione e di condivisione delle memorie storiche.
Riccardo Burigana
Venezia, 31 ottobre 2010